Quando a Helsinki marciano i lavoratori e si canta “Bella tsao”

La marcia dei lavoratori a Helsinki. Foto YLE

Nonostante spesso si dica che al Primo maggio finlandese manchino le connotazioni sociopolitiche che ha, per esempio, in Francia e in Italia, una delle inossidabili tradizioni locali è la vappumarssi, ovvero la marcia dei lavoratori, a cui partecipano migliaia di persone.

Le prime marce risalgono all’inizio del Novecento, ma è dal dopoguerra che la tradizione si è consolidata: prima con le marce separate dei socialdemocratici e dei comunisti e poi, dagli anni Novanta, con la marcia unita di tutte le realtà della sinistra finlandese.

Una vecchia foto della partenza della Vappumarssi a Hakanieni. Foto Elävä arkisto

Il punto di partenza è come di consueto Hakaniemi, il cuore operaio della città. I gruppi più numerosi e vivaci sono quelli legati ai due grandi partiti di sinistra, SDP e Vasemmistoliitto: grandi protagonisti sono i giovani, attratti dalla splendida giornata e da una selezione musicale degna delle migliori discoteche (da sottolineare una versione quasi techno di Bella Ciao). Sono presenti anche gruppi decisamente anacronistici: SKP, il partito comunista finlandese, e altri gruppetti marxisti-leninisti rispolverati per l’occasione, con l’irrinunciabile Internazionale a fare da sottofondo.

La rappresenza del Partito Comunista Finlandese con lo striscione “Proletari di tutto il mondo unitevi”. Foto SKP

Dopo aver attraversato il Pitkäsilta (il ponte che simbolicamente divide la parte borghese della città da quella più popolare), la marcia ha percorso Unioninkatu e Aleksanterinkatu tra le facce divertite e stupite dei ragazzi diretti a festeggiare Vappu a Kaivopuisto e dei turisti cinesi che non smettevano di scattare foto, per concludersi in piazza della stazione, dove il futuro primo ministro Antti Rinne ha tenuto un breve discorso sugli obiettivi del futuro governo.

Il carisma sembra ancora latitare, ma i punti chiave del discorso erano chiari: aumento delle pensioni minime, miglioramento delle condizioni lavorative per gli impiegati del settore sanitario, e modifica del cosiddetto aktiivimalli, il sistema di incentivo al lavoro per i disoccupati introdotto dal governo Sipilä e fortemente criticato dall’allora opposizione. Una parola è stata spesso ripetuta nel discorso di Rinne, quasi come un mantra: compromesso. La frammentarietà del mondo politico finlandese costringe tutti I partiti ad alleggerire le proprie richieste per venirsi incontro e Rinne sta sicuramente testando il terreno per un futuro governo che sembra prevedere la presenza di Kokoomus, il partito di centro-destra.

Con sicurezza si può però dire che la sinistra in piazza oggi si sente la vincitrice delle elezioni e non farà facilmente passi indietro sui propri programmi e i propri obiettivi. La palla è in mano a Rinne, vedremo come e a chi deciderà di passarla.