A Tampère non far sapere, quant’è bello il calcio…

In una TAMPÈRE stranamente libera da ghiaccio e neve per gli effetti di un riscaldamento globale che ormai rende impossibile l’avvistamento anche di un solo pinguino, si sfidano Finlandia e Italia in un match valido per le qualificazioni a Euro 2020.

La squadra SCANDINAVA, seconda del girone, si presenta come avversario non facile per l’undici azzurro guidato da Roberto Mancini, il quale ha preferito effettuare qualche modifica rispetto alla gara con l’Armenia: a Bonucci stavolta è stato chiesto di simulare un colpo all’addome.

IL “gigante” è quello a sinistra, in maglia bianca

Il calciatore più insidioso della formazione di casa è Teemu Pukki (omonimo e certo parente del celebre Joulu che milita nel Rovaniemi), attaccante del Norwich City, che un certo LICÀRI, cronista della Gazzetta dello Sport, si ostina a definire “il GIGANTE”.

Gli italiani, in campo con le torce per ovviare al BUIO PERENNE, si mostrano subito compatti al momento degli inni cantando insieme quello di Mameli. I finlandesi non sono da meno e rispondono facendo partire dai telefonini il jingle della Nokia.

Il pubblico del TAMPÈRE STADION è quello delle grandi occasioni, tipo Ruisrock, il clima festoso e sereno nonostante la delusione degli spettatori finlandesi per la mancanza di anche solo un minuto di silenzio.

Ma passiamo alla gara. La partita appare subito scoppiettante con le due squadre che si affrontano a viso aperto, e sarà rimasto sicuramente spiazzato chi si aspettava una lunga fase di studio, cosa che sarebbe andata bene soprattutto ai finlandesi, che hanno i LIBRI GRATIS fino all’università.

La Finlandia parte forte e già al terzo minuto si fa pericolosa su calcio d’angolo. Alla squadra italiana non resta che cominciare a giocare e rinunciare alla tattica attendista preparata alla vigilia: rimanere chiusi fino alla superiorità numerica per il SUICIDIO prevedibile di almeno uno dei nordici.

Gli azzurri cominciano a guadagnare campo e a diventare, man mano, padroni della partita con giocate che portano pericolosamente alla conclusione prima Sensi (grande risposta del portiere Hradecky, ma in lingua finlandese, e Sensi non la capisce) e poi Immobile. I finlandesi non marcano stretto per rispetto della PRIVACY e l’Italia sembra poterne approfittare da un momento all’altro.

Nonostante la mole di gioco prodotta, però, sembra proprio che gli italiani non riescano a trovare la fluidità della manovra a causa dei troppi palloni persi a centrocampo, palloni che, bisogna dirlo, vengono puntualmente restituiti dagli ONESTI finlandesi che non si sognerebbero mai di toccare la roba altrui.

Il primo tempo si conclude con i bianchi che si rifanno vivi dalla parte di Donnarumma, ma senza impensierirlo più di tanto e lasciandolo al solo motivo per cui si è aggregato alla trasferta in Finlandia: scrutare il cielo nella speranza di avvistare l’AURORA BOREALE.

I calciatori finlandesi si rilassano durante l’intervallo.

Il secondo tempo si apre esattamente come si era chiuso il primo: col fischio dell’arbitro e con le squadre che ricominciano a darsi battaglia. Ma i finlandesi cominciano a palesare una certa stanchezza, mentre gli italiani hanno un’aria più pimpante. Evidentemente, durante l’intervallo trascorso in SAUNA, i nordici devono aver abusato con l’ALCOL.

I finlandesi poi, si sa, soffrono sulle palle alte per una TIMIDEZZA innata che gli rende difficile sollevare lo sguardo dal suolo. Ed è proprio da questo tipo di situazioni che nasce il gol azzurro al 59°: cross dalla destra e colpo di testa di Immobile all’incrocio. Finlandesi-timidi 0 – Italia 1.

La Finlandia non ci sta e dopo pochi minuti si procura un rigore proprio col giocatore più atteso: al 70° Pukki viene toccato alle spalle da SENSI, e li perde davvero tuffandosi come in un buco nel ghiaccio nella stagione dell’ avanto. Il rigore c’è e il gigante di Kotka, ripresosi, lo realizza con un tiro forte e centrale. Finlandesi-senza-sensi 1 – Italia 1.

Donnarumma può tornare a scrutare il cielo.

Frutto di pura isteria artica invece il rigore concesso all’Italia, poco dopo, per un fallo di mano di VAISANEN su un tiro di Barella: il difensore sembra avere il braccio ben attaccato al corpo e, onestamente, non sa proprio come liberarsene. L’arbitro, che evidentemente ha una pizza con l’ananas al posto del cuore, indica il dischetto e consegna a Jorginho il gol del sorpasso. Finlandesi-con-le-braccia 1 – Italia 2.

Quando ormai mancano poco più di 10 minuti alla fine, gli azzurri non hanno problemi a mantenere il vantaggio, anche perché la stanchezza inizia ad affiorare e i finlandesi si mostrano IMPACCIATI come quando sono costretti a condividere l’ascensore con estranei.

Dopo 4 minuti di recupero si chiude quella che è stata comunque una bella partita, nella quale sono emersi soprattutto i progressi della Finlandia (dall’Italia, sinceramente, ci si può aspettare anche di più).

Da segnalare le ovazioni finali del pubblico finlandese, il PIù FELICE DEL MONDO, nel sentire Alessandro Antinelli, intabarrato cronista della Rai, che nei suoi lucidi commenti da bordo campo continua a ripetere ostinatamente, e cechovianamente, A TAMPÈRE… A TAMPÈRE, per la gioia di quanti amano il calcio con le pere.

E con questo chiudiamo la nostra cronaca semiseria, augurando a Finlandia e Italia un sereno trapasso del turno.

Il Paese più felice del mondo: perché sa perdere?
Enzo Bello
Napoletano con una laurea in giurisprudenza, la sua migrazione verso settentrione lo ha portato prima in Lombardia poi a Turku, dove ha fatto nido. I suoi occhi scintillano quando parla di Finlandia e Champagne.