La mostra Alvar Aallon jalostettu maisema (il titolo inglese è The Cultivated Landscape of Alvar Aalto), visitabile al Museo di Architettura di Helsinki fino al 9 aprile 2020, tocca un aspetto meno conosciuto del design del grande architetto: il legame tra architettura, paesaggio e natura.
Aalto ha sapientemente combinato il paesaggio con l’ambiente progettato e creato un’opportunità per la natura di svilupparsi assieme alla costruzione. Ha capito come trasformare i paesaggi, partendo dai giardini fino alla progettazione del paesaggio su larga scala: la natura infatti rappresentava per lui il rinnovamento e la fonte più importante di benessere. In questo spirito ha esplorato le foreste finlandesi, le piantagioni mediterranee, l’architettura popolare e le rovine dell’antichità, e tutte queste fonti di ispirazione sono visibili nei diversi disegni e progetti esposti, molti dei quali talmente belli che meriterebbero di stare in una pinacoteca.
Nel difendere il potere del mondo vegetale, Aalto sentiva di difendere al tempo stesso l’umanesimo europeo e la sua tradizione. In questo senso è stato un precursore del pensiero ecologico: il dibattito sul ruolo della natura nelle città è infatti molto attuale e progetti come il Bosco Verticale a Milano sono considerati oggi espressioni dell’avanguardia.
Alvar Aalto ha portato poi avanti anche l’idea di network verdi con animali selvatici nel loro interno.
La mostra è stata ideata dal professore emerito Tom Simons e curata da Teija Isohauta ed è frutto di una collaborazione tra il Museo di architettura e la Fondazione Alvar Aalto.
La mostra è inoltre accompagnata da una serie di conferenze e visite guidate, iniziate nel 2019, tutte incentrate sul tema del rapporto tra costruzione e natura. La prima del 2020 si terrà il 22 gennaio. Il dottore in tecnologia Laura Berger parlerà della Biblioteca di Vyborg. Seguiranno altre quattro conferenze tra febbraio e aprile.
Il programma completo è consultabile su https://www.mfa.fi/.