Reclusi in Italia

Storie di finlandesi in quarantena in Italia

Quarantena, auto-isolamento, reclusione, stay at home, #pysykotona, #stannahemma… negli ultimi due mesi queste espressioni, parole e altri sinonimi hanno invaso il nostro quotidiano e rimodellato la nostra esistenza. A Roma si direbbe “rivoltata come un pedalino”, insomma, nulla è più come prima!

In una situazione nella quale già solo cambiare quartiere sembra un miraggio, tutti i desideri e i bisogni degli Italiani legati al verbo “viaggiare” sono rimossi, congelati in attesa di tempi migliori. A volte però facciamo fatica a ricordare che nel nostro Paese vivono persone per le quali viaggiare non è solo uno svago, legato al periodo delle vacanze, ma spesso un bisogno vitale. Famiglie all’estero, fratelli, genitori, figli da andare a trovare, occasioni belle e meno belle alle quali normalmente si è presenti, in questi due mesi tutto si è fermato, e questa è stata per molti una sfida in più, spesso la più difficile.

Ho pensato di chiedere ad alcuni amici e conoscenti finlandesi come stavano vivendo il presente, una piccola testimonianza di un periodo che rimarrà senz’altro un ricordo indelebile in ciascuno di noi, comunque vada. Ad ognuno ho posto alcune domande, da interpretare liberamente, a partire dalla lingua da usare. Lascio la parola a loro, e li ringrazio.

Ecco le testimonziane di Tiina da Racale (Lecce), Anna da Milano, Jatta da Roma, Heli da Barzio (Lecco), Leif-Erik da Venezia, Johan da Roma, Heli e Kimmo, sempre da Roma.


Tiina Ranta, Racale (Lecce)

Quando è iniziata l’epidemia del Corona Virus, il mondo si è diviso fra Noi e Loro. Nessuno immaginava come a breve avrebbe inciso sulla nostra vita. Abbiamo additato i cinesi come degli untori, ma subito dopo, ci siamo resi conto di essere tutti potenziali portatori del virus.

Vivo in Sud Italia, nel Salento, con mio marito Andrea e il cane, in una villetta spaziosa e circondata dal giardino. Tutto questo acquista, in questa circostanza, maggior valore dato che siamo sottoposti a delle restrizioni. Per fortuna il giardino richiede molta dedizione in primavera. Per fortuna il cane pretende le sue passeggiate quotidiane. E per fortuna, in questo periodo, quando l’incertezza, l’angoscia e le emozioni emergono, io e mio marito abbiamo l’altro per poterle condividere. Questo mi fa pensare a quanto possa esser difficile la vita degli anziani che vivono da soli. La loro scarsa conoscenza tecnologica è un’ulteriore limitazione per interagire con i propri cari e il mondo esterno.

I miei figli Matteo e Marina vivono fuorisede ormai già da diversi anni. Attualmente Matteo vive a Helsinki e la sua azienda, sin dal principio dell’epidemia, ha attuato il sistema di smart working a tutti i suoi dipendenti. Marina, invece, avrebbe dovuto iniziare un nuovo progetto di lavoro ma,  data la circostanza, i suoi piani sono sospesi per il momento e quindi ha preferito trascorrere questo periodo di stand by a casa con noi.

Cosí è successo anche per i progetti di mio marito e miei: affittiamo nella stagione estiva le nostre  villette vicino al mare, ed i lavori di manutenzione che avevamo iniziato sono adesso fermi e le prenotazioni sono state disdette. Nessuno sa che cosa succederà e quando la morsa si allenterà. Il peggiorare dell’economia mondiale, lo stress del personale sanitario, la condizione dei meno  abbienti e le molteplici fake news incrementano le insicurezze sul futuro. Di recente cerco di evitare i telegiornali e i programmi di attualità, rifugiandomi nel mondo dei miei libri, nonostante all’inizio della pandemia abbia avuto difficoltà di concentrazione causata proprio dallo stress mediatico.

Trascorriamo le giornate a casa insieme ed ognuno per conto proprio. Marina mi sorprende giorno per giorno con le nuove proposte del web: corso di teatro online, programmi di work out, videochiamate di gruppo, etc..

Mio marito ama cucinare, e per fortuna le pescherie sono aperte. Io mi diletto in cucina con la preparazione del pane e di dolci, mi prendo cura del giardino e porto a spasso il cane. Questo periodo mi ha anche permesso di scoprire delle mie nuove abilità, tra cui tagliare i capelli agli altri membri della famiglia. Mantengo vivi i contatti con il resto del mondo attraverso l’aiuto delle vecchie e nuove applicazioni nate di recente proprio per sopperire alla lontananza. La mia maggiore preoccupazione in questo periodo è rivolta a mio padre che ha ottantacinque anni e vive da solo in Finlandia ed è per questo che io e i miei fratelli gli abbiamo procurato uno smartphone che a nostra sorpresa ha imparato anche ad usare egregiamente.

Con Marina guardiamo i film fino a tarda notte. Abbiamo stilato una lista di grandi classici, tra cui “La mia Africa”, “Piccole donne”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Kramer contro Kramer” e la versione attuale di quest’ultimo: “Marriage story”. Il tanto amato film “Love story” degli anni ’70 con i suoi dialoghi, i contrasti di classe ed il susseguirsi degli aventi, improvvisamente mi appare ad oggi naive.

La cognizione del tempo è scomparsa. Mangiamo, leggiamo e guardiamo i film in qualsiasi ora del giorno e della notte. Qualche volta rimaniamo in pigiama per tutto il giorno o allunghiamo la siesta per ore. Il Governo ci guida con le sue direttive che cominciano a sembrare normali anche se non lo sono affatto. È stato utilizzato un metodo empirico, passando dai tentativi alle correzioni e nel frattempo sono volate le multe. Per cercare di abbassare la pressione negli ospedali si è usato il metodo del distanziamento sociale. Sembra che questo abbia dato i suoi frutti.

In Finlandia il nuovo Governo guidato dalle donne, la cui leader è la nuova prima ministra Sanna Marin, ha seguito il modello italiano consigliando a tutti di rimanere a casa, adottando le tre principali misure preventive: smart working, isolamento degli anziani e la chiusura della regione maggiormente colpita dall’epidemia. Il sistema sanitario funziona e il numero dei morti è contenuto. Durante questa crisi il consenso del Premier Sanna Marin è fortemente salito portando il partito socialdemocratico in testa nei sondaggi.

In Italia la polemica politica delle opposizioni si é fatta sentire immediatamente dopo il panico iniziale. Anche la solidarietà dell’Unione Europea è stata scarsa, tanto da far sembrare che nell’Unione ogni membro cerchi di salvare solo il proprio Paese. Dal mio punto di vista l’ UE dovrebbe dimostrarsi più forte nelle situazioni di crisi durante le quali sarebbe importante remare nella stessa direzione.

L’epidemia ha stravolto la vita di tutti, ma prima o poi ne usciremo. Penso come sarà dopo il Corona Virus. Che cosa può averci insegnato questa esperienza? La vita continuerà come prima?

Oppure accadrà quello che Paolo Giordano si domanda nel suo ultimo libro “Nel contagio”? Ovvero che con le malattie succede sempre la stessa cosa: quando la paura e le preoccupazioni scompaiono, scompare anche quella nuova consapevolezza che si era risvegliata?

Mi auguro che nella vita post coronavirus la ricerca e la sanità pubblica saranno tra le principali priorità su cui investiremo in memoria di questa esperienza.


Anna Kotinurmi, Milano

Sono Anna, finlandese, e vivo a Milano dal 1998. Sono un’insegnante di musica, attualmente non occupata. Mi presto come accompagnatore/ pianista ed organista/cantore per le messe e riunioni dei finlandesi a Milano. 

Dall’ 8 marzo scorso sono in isolamento con mio marito e con i nostri due figli di 19 e 18 anni. In realtà è dal 24 febbraio che i nostri figli non frequentano più la scuola e l’università, chiuse.

Esco soltanto per fare la spesa oppure per andare in farmacia. Fare la spesa è diventato pesante. Spesso si tratta di fare lunghe code prima di poter entrare nel supermercato. In alcuni supermercati viene misurata la temperatura/eventuale febbre a tutti all’ingresso.

All’interno del supermercato si sta attenti a toccare meno possibile tutto e si cerca di stare lontani da altre persone. Si cerca di andarci il meno possibile ma con quattro adulti in casa, ogni 3/4 giorni bisogna fare approvvigionamenti.

Per uscire da casa serve sempre una autocertificazione stampata e compilata con la propria firma per specificare la causa dell’uscita. Da qualche settimana è obbligatorio portare la mascherina sul viso ogni volta che si esce di casa. 

Il modulo di autocertificazione, indispansabile per uscire

Non si sta male a casa, ma certamente più passa il tempo, più si sente mancare la libertà di movimento. Nelle belle giornate il balcone rappresenta uno spazio importante all’aperto con le piante. Fa bene passare del tempo sul balcone. Come se colmasse un pochino la mancanza del bosco e la natura vitale. 

I ragazzi continuano a studiare seguendo lezioni online e si chiudono nelle proprie stanze per poter concentrarsi sullo studio. Dopo le lezioni e i compiti, sentono gli amici per telefono. Passiamo del tempo insieme cucinando, ascoltando la musica, guardando la televisione, facendo la ginnastica nelle scale di casa e nel nostro appartamento. 

Mio marito fa l’avvocato e nonostante il tribunale sia chiuso e le udienze siano state rimandate, lui riesce lavorare da casa via telefono e mail. Va in studio soltanto per ritirare la posta evitando contatti inutili.

La famiglia si unisce ai pasti, come prima, intorno al tavolo. E’ un momento importante per parlare insieme e scambiare sensazioni. Ci dispiace non poter visitare i nostri parenti anziani, che sentono molta nostalgia in questo isolamento. Cerchiamo di sentirli per telefono tutti giorni. Anche con i parenti e gli amici in Finlandia teniamo contatto con le videochiamate. Fa molto piacere quando ci chiedono come stiamo vivendo la situazione in Italia.

Nelle situazioni di crisi si scopre davvero chi tiene a te. Cerco di tranquillizzare le persone lontano, fortunatamente stiamo bene, siamo soltanto annoiati alla lunga. All’inizio della pandemia i telegiornali finlandesi parlavano molto dell’Italia. Adesso gli amici non sentono più le notizie e ci chiedono direttamente, come si evolve la situazione qui. Sono molto sollevata che in Finlandia i contagi covid sono relativamente contenuti. Purtroppo qui in Lombardia abbiamo ancora molti contagi e vittime. 

La comunicazione da parte del governo italiano durante questo periodo lascia molto a desiderare. Vorremmo avere informazioni con più precisione e puntualità, ma forse non sono mai state doti italiane. A volte i comunicati sono in contrasto, tra governo nazionale e amministrazione regionale. Certamente le decisioni da prendere in queste settimane sono state tante e di grande responsabilità.


Jatta Paakkinen, Roma

Lati positivi e lati negativi dello stare in casa? Abito all’Esquilino, nella China Town capitolina, dove a differenza di tante altre aree le mascherine si trovano. Me le hanno anche date in omaggio quando ho fatto la spesa, che in pratica è l’unico motivo valido che ho per uscire in strada. Ho tanto tempo da trascorrere con i gattini che avevo preso qualche settimana prima del lockdown. Peccato che li devo sterilizzare, e all’incirca il 10 maggio avranno 8 mesi, spero proprio che ai primi di maggio potrò risolvere questa incombenza!

Come lavoro da casa, come questo si integra con le attività degli altri che vivono con me? Vivo da sola, ed essendo receptionist in un B&B al centro, per ovvi motivi chiuso fino a chissà quando, non lavoro per niente.

Riguardo i contatti con parenti/amici all’estero? Oggi abbiamo fatto una festa di compleanno a sorpresa, a distanza tramite Zoom. Eravamo una decina di amici da diversi parti di Roma e d’Europa, poiché alcuni sono ancora bloccati all’estero. Di solito ci sentiamo tramite WhatsApp, su Facebook e anche telefonando.

Se sono cambiata?  Sicuramente sono ingrassata!

Riguardo le politiche in atto sul problema Covid in Italia e in Finlandia? Tanti finlandesi che stanno qui in Italia criticavano la lentezza iniziale del governo finlandese, ma io sono ritornata a Roma dalla Thailandia e Singapore a metà febbraio, ed era successo la stessa uguale cosa qui in Italia. Non ci si crede fino a quando non arriva abbastanza vicino. L’Italia ha dovuto inventare tanto, non si poteva fare come in Asia. Gli altri hanno seguito Italia in tante cose, anche il governo finlandese.

Cosa sto leggendo/guardando? Non ho tv a casa da almeno 9 anni, ma ho guardato tanti film sul cellulare tramite RaiPlay, in questo periodo gratis per tutti. Leggo da sempre, e tanto, ma non riesco a concentrarmi. Sarà per lo stress.

Se questa situazione sta stimolando la mia creatività? (scrittura, disegno, etc?) Purtroppo non ci riesco.

Come mantengo un contatto con la natura? Ho la terrazza grande e decisamente un pollice nero, quindi continuo ad ammazzare le povere piante esattamente come prima. Non vedo l’ora di poter uscire in terrazza con i gatti, una volta sterilizzati!


Heli Karila, Barzio (Lecco)

Saluti dal comune di Barzio sotto la montagna Grigna nella provincia di Lecco dove stiamo vivendo questi giorni di confinamento con la famiglia composta da me, mio marito e i nostri tre figli. Siamo venuti qui nella nostra seconda casa all’inizio del mese di marzo per starci qualche giorno visto che le scuole erano chiuse a causa del corona virus. Dopo la chiusura delle province e con le ulteriori restrizioni abbiamo deciso di rimanere qui e di non tornare a casa nella provincia di Monza e della Brianza.

Abbiamo pensato, meglio qui con il giardino condominiale grande e poca gente che stare rinchiusi in un appartamento senza possibilità di uscire, Per fortuna abbiamo portato i nostri computer che poi ci sono serviti per poter seguire le lezioni a distanza, studiare e lavorare.

Ormai sono quasi sette settimane che siamo qui nella nostra bolla. Mio marito è l’unico ad uscire per andare a fare la spesa settimanale, protetto dalla mascherina e i guanti, in un piccolo supermercato locale. A parte lui, non siamo mai usciti dal cancello condominiale e le uniche persone che incontriamo sono due coppie di vicini del condominio. Nel comune ci sono pochi casi positivi al virus e solo tre decessi confermati. La frenesia delle corsie di emergenza degli ospedali piene di pazienti e le colonne dei camion militari con i defunti sembrano lontani. Anche se le valli bergamasche sono dietro le montagne.

Come si vive in questa nuova quotidianità? Si è stabilita abbastanza velocemente una certa agenda. I nostri due ragazzi liceali hanno delle lezioni a distanza fino alla una, la bambina che frequenta la quinta elementare ha delle lezioni tre volte a settimana per un paio d’ore. Le modalità di lavoro di mio marito in una grande azienda assicurativa non sono cambiate più di tanto con delle riunioni online, delle chiamate e delle e-mail di sempre. Io lavoro come traduttrice freelance e per me il fatto di lavorare da casa non ha cambiato molto, era già la mia normalità. L’importante è assicurare di avere sempre sufficientemente Giga nel telefonino per creare connessione internet per i computer. Mio marito ha creato il suo ufficio in cucina, i due ragazzi si alternano tra la camera di letto e la sala ed io e mia figlia ci siamo stabilite in sala. Ogni tanto c’è in corso contemporaneamente la mia lezione di pilates via Skype e l’interrogazione di un figlio sulla filosofia di Nietzsche o sulla Seconda Guerra mondiale.

Nel pomeriggio usciamo tutti nel giardino per fare degli esercizi, a giocare a palla prigioniera oppure a curare una gattina trovatella. I ruoli in famiglia si sono un po’ alternati, per la mia felicità è mio marito che ha preso maggiore responsabilità in cucina creando con una sorprendente facilità dei pasti gustosi e facendo del pane delizioso quando il lievito si trova al supermercato. E’ bello anche passare del tempo con i nostri adolescenti che senza questo periodo particolare non avremmo sicuramente visto così tanto perché sarebbero stati presi dalla scuola, gli amici, la bici, la scuola guida, la playstation, la discoteca etc. Riusciamo a chiacchierare con loro molto anche sul futuro ed essere presenti e penso che questa nostra vicinanza sia importante per loro. Per fortuna andiamo d’accordo e nonostante la vicinanza fisica di tutti i giorni non litighiamo più di tanto.

Con i parenti e gli amici in Finlandia e in Italia si organizzano degli aperitivi virtuali e si beve il caffé insieme via Whatsapp, Houseparty o Skype. Abbiamo festeggiato compleanni o partecipato alle lezioni online della Scuola Finlandese di Milano. Certo c’è la preoccupazione per la salute dei cari in Finlandia anche perché se dovessero stare male non si potrebbe andare a trovarli in questa situazione. Sembra abbastanza chiaro che le vacanze estive in Finlandia non si potranno fare quest’anno. Il periodo è molto particolare in tutto il mondo ed il fatto che lo stiamo affrontando tutti insieme ci unisce. Il mondo intero ha potuto via Youtube ascoltare contemporaneamente Andrea Bocelli cantare dal Duomo di Milano e trasmettere con la sua voce una speranza verso il futuro.

L’Italia ha dovuto affrontare la pandemia per prima in Europa e molto pesantemente. Non ho ancora capito molto bene perché il virus è arrivato per primo proprio in Italia. Una volta scoperto il paziente numero uno il paese si è messo in moto molto velocemente per contenere la diffusione del virus con varie restrizioni drastiche. Con l’aumento veloce dei casi positivi in Europa noi finlandesi in Italia guardavamo con ansia la lentezza nel reagire delle autorità finlandesi e cercavamo di avvertire i parenti, gli amici e i media sull’epidemia in arrivo. Sembra però che le azioni poi intraprese dal governo finlandese funzionino e si riesca a contenere la diffusione del virus e l’aumento eccessivo dei casi che richiedono una cura intensiva.  

Si guarda adesso verso il futuro e la fase due. L’apertura delle attività e la circolazione delle persone sarà molto graduale soprattutto qui in Lombardia. Non torneremo più come eravamo prima perché siamo più consapevoli delle fragilità delle nostre città e delle nostre società. Tutti noi i finlandesi in Lombardia abbiamo amici e conoscenti colpiti o deceduti per il coronavirus. La pandemia ha colpito molto pesantemente le economie di tutti i paesi, particolarmente quella italiana. In un momento così i paesi europei dovrebbero allargare le vedute fuori delproprio paese, essere uniti e lavorare insieme per uscire dalla crisi. E nell’interesse di tutti i paesi dell’UE la salvaguardia dei paesi più colpiti. Speriamo che lo capisca anche il governo finlandese. 

Nel giardino i fiori primaverili fioriscono, le foglie crescono a vista d’occhio e gli uccelli cinguettano, la natura si rinnova. Noi siamo ancora qui e resistiamo fiduciosi che si riesca a tornare prima o poi alla normalità ed essere in contatto con le persone. Soprattutto non vediamo l’ora di andare dal parrucchiere! 


Leif-Erik Hannikainen, Venezia

Lati positivi e lati negativi dello stare in casa? Sono arrivato a Venezia a Febbraio per cominciare questo progetto per la Biennale d’Architettura. Il curatore del progetto trovò un appartamento in un bel palazzo delabré, ma arrivai con una valigia piccola perchè mi aspettavo di rimanere due settimane, poi tornare nelle Marche per altre cose. Avevo con me lo smoking causa vari inviti di Carnevale. Poi scoppiò la Pandemia e rimasi da solo a Venezia, con due-tre cose e abiti da sera. Non molto utile!

L’appartamento è grande, ma non è casa, è decisamente molto spartano. 

Il bello è che ci si può concentrare su tanti progetti come lettura approfondita e film che avevi messo su una lista da guardare eventualmente, il lato negativo è che ci si può facilmente distrarre visto che non c’è la separazione casa/ufficio.

Come lavoro da casa, come questo si integra con le attività degli altri che vivono con me? Sono da solo, ma tengo orari normali. Metto la sveglia verso le 8:30, vado dal panettiere, mangio alle 1 e alle 8 come a casa. Aperitivo alle 7. Cerco di mantenere ritmi normali. Poi con Zoom e tutte le altre piattaforme, non si è mai totalmente liberi. Quello è sparito con la Quarantena. Prima si poteva dire che avevi lasciato qualcosa in ufficio, o che rileggevi il documento lunedì quando tornavi. Adesso non c’è più quell’equilibrio essenziale fra spazio privato e funzioni lavorative, anche se siamo costretti e confinati in spazi privati.

Riguardo i contatti con parenti/amici all’estero?  Parlo con la famiglia via WhatsApp, Zoom, Messenger, Hangout etc. 

Sei cambiato, e come? Non penso di aver cambiato molto. Mi piace la compagnia ovviamente, ma sono molto felice anche da solo, allora non sono impazzito dopo due giorni perché non avevo il calendario pieno zeppo di attività.

Riguardo le politiche in atto sul problema Covid in Italia?  A Venezia la situazione era un po’ particolare, visto che siamo su un’isola. Qui la gente ha cominciato a lasciare la Laguna a Carnevale, allora qualche settimana prima della Quarantena generale in Terraferma. Ci siamo isolati un po’ prima. Credo che sia stata una buona cosa, si vede una diminuzione di contagi e morti.

E in Finlandia? Da quello che sento da mio fratello, le cose vanno bene lì. È un posto così poco popolato che sono sicuro che la gente sia rimasta sana. 

Cosa sto leggendo/guardando? A parte questo lavoro qui a Venezia, lavoro su un progetto da proporre all’Associazione delle Dimore Storiche Italiane, reparto delle Marche. Cerco di attirare gente nelle Marche per vini, tartufi, residenze nobiliari, tipo dei tour molto su misura. Allora leggo libri su ville e giardini storiche, poi libri su Venezia, storia dell’arte etc. La mattina su Rai 5 propongono un’opera, allora ce l’ho come sottofondo. Seguo le notizie la sera. Poi ovviamente c’è Netflix.

Se questa situazione sta stimolando la mia creatività?  Non direi. Non ho un pianoforte qui. 

Come mantengo un contatto con la natura? Cammino lungo la Riva degli Schiavoni, che è vicina, per un po’ di aria di mare. Venezia è splendida, ma manca un po’ il verde. Con l’aria così pura si vedono molto bene le alpi però.

Come valuto la vita del mio quartiere, la gente che ci vive. Vedo la gente molto calma ed ordinata. I Veneziani sono molto cortesi di natura, e prendono tutto con grande equanimità. 


Johan Eriksson, Roma

Lati positivi e lati negativi dello stare in casa? Sono fortunato perché ho trovato un appartamento a Prati con un ampio balcone, quindi lavorare da casa non è stato particolarmente traumatico. Quando ho lavorato con organizzazioni umanitarie, ho vissuto in situazioni lockdown durante guerre ed emergenze, e l’ordine di stare a casa non mi ha trovato impreparato.

Come lavori da casa, come questo si integra con le attività degli altri intorno a te? Sono fortunato di lavorare in un team dove le persone sono rimaste calme. Posso immaginare un sacco di modi in cui la comunicazione può fallire quando i colleghi non si incontrano mai di persona in un ufficio, senza poter leggere le espressioni e il linguaggio non verbale. Ma per ora è andato tutto bene.

Se e come tieni i contatti con parenti e amici all’estero? La mia famiglia non è qui a Roma con me, così sono qui da solo. Ho contatti quotidiano con amici e famiglia via app e social media.

Piazza del Popolo

Come sei cambiato? Mentalmente, non ho percepito grandi cambiamenti, e il lockdown per ora non ha creato momento di scoraggiamento o preoccupazione. Ma purtroppo non ho avuto rivelazioni né sono giunto a conclusioni che hanno migliorato drasticamente la mia vita. Comunque non mi posso lamentare, la mia famiglia sta bene e in un luogo dove sono al sicuro.

Cosa pensi delle politiche in atto in Italia e (su Covid-19)? Per prima cosa, devo dire che non ho avuto nessuna esperienza negativa con la polizia o i carabinieri. Ho però sentito che amici hanno avuto incontri meno piacevoli con le forze dell’ordine. In genere, trovo le autorità a Roma severe ma cortesi. Sono per lo più in ammirazione delle risposta italiana alla pandemia. Il focolaio in Lombardia è stato uno dei peggiori nel nostro continente e, nonostante il sistema sanitario sia uno dei migliori in Europa, si sono trovati di fronte a una catastrofe. Fortunatamente la nazione è riuscita a evitare la diffusione del virus nel resto del Paese. La logistica e l’approvvigionamento dei beni sembra aver funzionato molto bene a Roma, e non ci sono state particolari carenze.

Cosa pensi delle politiche in atto in Finlandia (su Covid-19)? Sono a Roma da inizio gennaio e non ho esperienza diretta . Seguo i media finlandesi e il dibattito sui social media. Sembra che la risposta finlandese sia ben organizzata a disciplinata. Il numero degli infetti e morti è il più basso tra i Paesi nordici. Ci sono dei fattori che hanno favorito questo risultato, come la bassa densità della populazione e la posizione al di fuori delle principali rotte internazionali di viaggio e trasporto. Immagino che l’efficienza finlandese nell’affrontare il COVID sia più o meno nella media europea. Non è perfetta, e i finlandesi sono meno ligi alle limitazioni imposte dal governo di quanto la loro reputazione farebbe pensare. Come molti altri finlandesi seguo la situazione in Svezia, spesso con un certo orrore per il loro approccio con poche limitazioni. Nelle scorse settimane, quando in Finlandia si è iniziato a parlare della rimozione di alcune restrizioni, un numero maggiore di esperti sostengono che la Svezia potrebbe aver fatto la scelta giusta tentando di mantenere l’economia in movimento il più possibile.

Cosa stai leggendo/guardando? Sto leggendo Kissani Jugoslavia dell’autore finlandese/kosovaro Pajtim Statovci, che è arrivato in Finlandia dal Kosovo quando da bambino e scrive in finlandese. Il romanzo è insolito ma è affascinante, non è una sorpresa sia stato lodato dal New York Times e tradotto in molte lingue.

Questa situazione sta stimolando la tua creatività? (scrivi, disegni, suoni, ecc?) Sì e no. La situazione lascia spazio alla riflessione e della scrittura che non avrei fatto altrimenti. Ma l’isolamento causa anche una certa fatica che fa mancare il relax dopo le ore lavorative.

L’ufficio di Johan durante la quarantena

Come mantieni un contatto con la natura, se puoi? Vado a correre nei weekend. All’inizio non era chiaro se potessi farlo o no, ma vedo molti runner in giro e lascio sempre l’opportunità ai poliziotti di fermarmi, ma mi hanno sempre lasciato passare. Correre fra le strade e i monumenti di Roma praticamente deserti sarà probabilmente un ricordo che mi rimarrà per tutta la vita.

Come vedi la gente nella zona in cui vivi? Le persone che vivono su questa strada hanno mantenuto un’atmosfera di comunità per tutta la durata del lockdown. Penso di aver visto solo una volta qualcuno perdere le staffe e litigare per strada. E nel palazzo in cui vivo non ho sentito nessun rumore che potesse suggerire rabbia o angoscia.


Heli Pekkarinen, Roma

Lati positivi e lati negativi dello stare in casa? L’aria è decisamente più fresca, lo si nota quando si è fuori. Ho imparato a usare gli strumenti per tenersi in contatto a distanza. Lo stare a casa è andato sorprendentemente bene. L’unica preoccupazione è l’incertezza su quando le restrizioni finiranno. Riuscirò ad andare in Finlandia quest’estate? Quando vedrò mia figlia?

Heli Pekkarinen con Tuisku

Come lavori da casa, come questo si integra con le attività degli altri intorno a te? Per fortuna abbiamo un appartamento grande e ognuno ha il suo spazio. Il mio compagno ha una postazione di lavoro in salotto, che può essere irritante quando ha riunioni tutto il tempo. Mio figlio di 17 anni va a scuola a distanza in camera sua e io passo le giornate per lo più nella piccola camera degli ospiti. Se possibile pranziamo assiame

Se e come tieni i contatti con parenti e amici all’estero? Sono in contattto con parenti e amici più del solito. Nostra figlia che studia a Londra è in quarantena in Francia a casa dei genitori del suo ragazzo, che molto è più spaziosa della piccola stanza che avevano in Inghilterra.

Ci sentiamo molto anche con lei. Nei weekend e a volte anche durante la settimana abbiamo fatto degli aperitivi con amici che vivono a Roma o altrove via Zoom o Google Meet. Sono riuscita a frequentare gli incontri del club del libro finlandese, organizzati eccezionalmente a distanza. Uso molto anche i gruppi WhatsApp di amici e parenti.

Come sei cambiata? Qualche nuova abitudine, come usare la manica come protezione quando si tocca una maniglia o si schiaccia un bottone, oppure aprire le porte coi gomiti. Adesso che si inizia a indossare le maniche corte dovrò trovare altri metodi!

Cosa pensi delle politiche in atto in Italia e in Finlandia (su Covid-19)? Non sono qualificata per prendere una posizione. Non invidio la classe politica in questo momento in cui bisogna fare scelte che hanno un effetto tremendo sulla vita e il reddito delle persone! I primi ministri di entrambe le nazioni sono molto bravi a presentare in televisione (ammiro la loro capacità di presentazione sotto pressione).

Cosa stai leggendo/guardando? A Natale mi hanno regalato la collezione di libri gialli di una persona che è andata via da Roma, e ne ho letti molti. Ho riattivato anche Bookbeat, dove ho ascoltato e letto qualche libro finlandese. Sto guardando molto Yle Areena, più di Netflix. Ad esempio la serie britannica A Confession o quella danese DNA, sono cupe ma molto belle. Ho guardato acnhe concerti in streaming e ho fatto visite virtuali a musei e parchi.

Questa situazione sta stimolando la tua creatività? (scrivi, disegni, suoni, ecc?) Per nulla! All’inizio dell’isolamente ho messo in programma un sacco di progetti, ma non ho ancora iniziato nulla. Non ho motivazione nemmeno per la scrittura.

Come mantieni un contatto con la natura, se puoi? Mi manca un sacco il parco di Villa Pamphili, dove andavo due o tre volte a settimana. Esco comunque ogni giorno con il cane e cerco di camminare nelle strade meno frequentate, è bello notare che la primavera sia arrivata nonostante tutto. Sugli alberi sono spuntate le foglie e i glicini e i gelsomini iniziano a fiorire. Ho messo fiori e spezie anche nel terrazzo.


Kimmo Kettunen, Roma

Dall’11 Marzo, giorno in cui l’Italia ha dichiarato il coprifuoco, ho per fortuna potuto continuare a lavorare perché il mio appartamento si trova proprio nello stesso edificio in cui lavoro. Sono impiegato infatti come chef presso l’Ambasciata di Finlandia. Sono abbastanza riuscito a mantenere un buon ritmo, essendo in grado di spostarmi fisicamente dentro e fuori del posto di lavoro ogni giorno. La riduzione del carico di lavoro inoltre mi ha permesso di studiare nuove tecniche gastronomiche e di scrivere decine di nuove ricette, tutte cose che normalmente non ho il tempo di fare, né la concentrazione per farlo.

Durante il periodo di quarantena sono uscito solo per fare la spesa necessaria, circa due volte a settimana. Dopo la prima settimana, quelle successive hanno iniziato a trascorrere stranamente più veloci. Anche molti altri conoscenti e colleghi hanno concordato su questo. I giorni e le sere sono diventati in qualche modo un nuovo spazio d’azione poiché le possibilità di fare e muoversi sono state ridotte a inesistenti, in un colpo solo.

La situazione è resa un pò più difficile dal fatto che io e il mio partner viviamo a indirizzi diversi, a circa quattro chilometri di distanza, e non siamo stati in grado di incontrarci durante queste sette settimane. Inoltre per le prime due settimane è uscito per andare a lavorare ma dalla terza settimana ha cominciato a lavorare anche lui, a distanza, da casa.

Ci siamo tenuti in contatto, ovviamente, per telefono, ma anche tramite videochiamate. Abbiamo sviluppato routine giornaliere e settimanali per le videochiamate come per esempio allenarsi in salotto e vederci ogni sabato sera per una pizza, insieme anche a suo fratello e sua moglie, che vivono a Firenze.

Entrambi abbiamo sopportato abbastanza bene la situazione, il che è probabilmente dovuto al fatto che siamo stati fortunati, che sia i nostri cari che noi stessi siamo rimasti in salute.

Il contatto con amici e parenti in Finlandia non è cambiato molto, sebbene sia aumentato ora che tutti hanno più tempo.

In circostanze normali, trascorro forse tre sere a settimana a casa. Gli altri giorni ho sempre amici in visita, oppure vado a cena fuori, o da qualche altra parte. Durante questo periodo di quarantena, ho di fatto imparato un modo completamente nuovo di vivere la casa e ho dovuto realmente inventare cose da fare da solo. Leggere libri, assemblare un puzzle, fare grandi pulizie. L’esistenza di un balcone nell’appartamento si è rivelata fondamentale. È forse una delle cose che migliora maggiormente la qualità della vita in questa situazione. Ho ordinato online delle piante e ho reso il balcone ancora più accogliente. Ci sono dei momenti che sono stato davvero bene a casa da solo… e questo a volte mi ha fatto sentire in colpa, perché considero anch’io la socialità e il senso di comunità come un ideale.

All’inizio di questa esperienza ho vissuto in modo più romantico e idealista questa situazione e ho pensato spesso che questo cambierà i miei valori, diventerò più altruista e inizierò ad apprezzare le cose più semplici, quelle che sono sufficienti per una buona vita. In parte forse questo sarà vero, resta da vedere, ma devo dire nel corso delle settimane i pensieri sono diventati molto banali.

L’inizio di questa settimana lo vivo come se si fosse alzato una sorta di muro intorno e ora stare a casa da solo ha iniziato a diventare noioso e mi mancano davvero i miei amici, la loro presenza intorno a me. Questa settima settimana è la prima che ho percepito davvero come la più lunga. Molti altri mi hanno riferito di avere avuto la stessa sensazione. Sembra che la scala emotiva di persone diverse possa in qualche modo seguire lo stesso ritmo.

Probabilmente il motivo è che dopo la prossima settimana, si avvicina la possibilità di liberalizzare le restrizioni attuali e saremo di nuovo liberi di uscire.

Come ex appassionato di maratona, so come valutare la resistenza fino al traguardo e so che negli ultimi momenti si attivano quelle forze di cui non eri nemmeno a conoscenza. La domenica della prossima settimana è un obiettivo spirituale e se il percorso sarà allungato e il traguardo allontanato… questo renderà difficile a molti l’affrontare mentalmente questa situazione.

Marco Tosi
Come tutti i romani de Roma ha difficoltà a vivere lontano dalla sua città. Esplora però con passione la Finlandia dal 2000 e ne studia la lingua, più che altro per non rimanere tagliato fuori dalle chiacchiere segrete del figlio bilingue e della compagna, helsinkara de Helsinki.