In un giorno un milione di finlandesi ha scaricato l’app Koronavilkku

La velocità della risposta della popolazione è un record

L’applicazione Koronavilkku (qualcosa come “corona flash”) , elaborata dalle autorità sanitarie finlandesi per prevenire la diffusione del virus, ha raggiunto l’obiettivo auspicato di un milione di utenti in meno di un giorno, racconta un servizio apparso sul sito della YLE. Originariamente il traguardo doveva essere raggiunto in tre mesi.

Secondo gli ultimi dati pervenuti, a dire il vero, è stato superato il numero di un milione di finlandesi che hanno scaricato l’applicazione. A parere di Aleksi Yrttiaho, direttore della gestione delle informazioni presso il Dipartimento salute e benessere (THL), la velocità con cui l’app è stata scaricata in Finlandia stabilisce un record mondiale effettivo.

Più l’applicazione viene utilizzata, meglio funzionerà nel tracciare le infezioni da coronavirus.
Il numero auspicato di un milione dal fatto che in altri paesi in cui un’applicazione simile è già in uso, i download sono arrivati a circa un quinto della popolazione, considerata da uno studio inglese la soglia minima di efficacia. In Italia, circa 5 milioni di persone hanno scaricato Immuni, meno del 10% della popolazione.
Secondo Yrttiaho, l’ideale sarebbe che almeno metà dei finlandesi usasse l’applicazione.

Lo conferma Eeva Ruotsalainen, del distretto sanitario di Uusimaa, secondo la quale proprio nella regione della capitale ciò costituirebbe un grande fattore positivo. A suo parere, nelle ultime due settimane proprio la regione di Uusimaa è risultata esposta ai contagi a livelli vicini al picco primaverile. Secondo Ruotsalainen, le persone attualmente hanno troppi contatti diretti.

Il funzionamento

Il dispositivo aiuta a monitorare potenziali persone contagiate. In pratica una versione a basso consumo del  normale Bluetooth rileva la vicinanza tra due smartphone. In questo modo, la app conserva sul dispositivo di ciascun utente una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino entro un certo periodo. Praticamente, raccoglie i dati sulla posizione di altri utenti che si trovano a una distanza di due metri per almeno 15 minuti. Questi sono considerati i limiti di esposizione al coronavirus.

Se una persona che rietra in questi parametri viene diagnosticata un’infezione da coronavirus, lo segnala tramite l’applicazione inserendo un codice ricevuto dal medico. In tal caso, quanti sono stati a stretto contatto con la persona durante le tre settimane precedenti e quindi sono stati esposti all’infezione riceveranno una notifica sul proprio smartphone.

Ad ogni modo, e questa è una garanzia per la privacy, l’app non dice da chi e dove un utente è stato infettato.

(Foto del titolo da yle.fi. Per le immagini pubblicate, siamo pronti a rispondere dei diritti relativi)