Capinere, elfi e maiali: le canzoni di Natale in Finlandia

Natale è ormai alle porte e cosa c’è di meglio della musica per evocare lo spirito natalizio? La musica di Natale è un genere a parte fatto di melodie più o meno sdolcinate ritmate dal suono dei campanellini e di testi allegri che parlano di neve, nascituri divini e vecchi barbuti con sacchi pieni di regali.
Questo almeno nel resto del mondo. La Finlandia, come al solito, non può che distinguersi. Diamo un’occhiata a qualche canzone che non manca mai nelle radio, nelle feste (virtuali e non) e nelle celebrazioni del Natale finnico, cominciando con la più triste di tutte: Varpunen Jouluaamun. Musicata da Otto Kotilainen su un testo già di per sé famosissimo di Zachris Topelius (che pur essendo il più famoso poeta nazionale, scriveva in svedese, quindi parliamo sempre di versioni tradotte), il pezzo narra di un passerotto affamato, che in una mattina di Natale fredda e grigia, riceve alcune briciole da una bambina, salvo poi rivelarsi a lei come lo spirito del fratellino morto la scorsa primavera. Vi sfido ad ascoltarlo, senza versare qualche lacrima, in questa versione di Suvi Teräsniska:

Sempre su un testo di Topelius, musicato questa volta da Karl Collan, Sylvian Joululaulu parla di un uccello migratore, la capinera. Il pezzo descrive sia il sud (più precisamente la Sicilia), dove la capinera sverna e dove l’io parlante si trova ad annusare cipressi e vigneti, sia una soffitta dove una capinera in gabbia canta le sue dolci melodie senza che nessuno abbia la possibilità di ascoltarla (che potrebbe essere una velata metafora della Finlandia sotto il giogo russo). Eccola qui in una bella versione di Tapio Rautavaara, il vagabondo di Oulunkylä (dove si trova anche una sua statua):

Ma le canzoni finlandesi sono solo tristi? Naturalmente no, esistono anche canzoni divertenti, in fin dei conti siamo sempre il Paese più felice del mondo secondo le statistiche delle Nazioni Unite!

Ecco quindi un paio di canzoni divertenti che parlano di… maiali!  

La prima, che è tradizionale e la cui origine si perde nei meandri della storia popolare del paese è Porsaita äidin. Il testo ripete un paio di volte che siamo tutti madri di porcelli (scrofe) sia io che tu. Non so se sia un modo per sdoganare certi atteggiamenti un po’ più libertini del solito e foraggiati dall’alcol delle feste di Natale aziendali. Nel 2020 assume una connotazione nostalgica, dato che le feste di Natale aziendali sono state virtuali, se ci sono state. Per ricordarcele, ecco qui una versione da balera / commedia anni settanta di un certo Eemeli:

Juice Leskinen ribadisce il concetto e lo amplia grazie alle sue innate capacità poetiche in Sika, una marcetta stralunata che parla, di nuovo, di suini. Naturalmente Juice riesce a tenersi in equilibrio sull’identificare i maiali sia nel menù natalizio, sia tra quelli seduti a tavola:

OK, quindi i maiali fanno ridere i finlandesi non vegani, ma per il resto? Suvvia, esisteranno anche canzoni su Babbo Natale, no? Certamente, anche se i finlandesi preferiscono quelle che parlano dei Tontut, gli elfi che aiutano Babbo Natale. Una delle più cantate nelle scuole materne di tutto il paese è Tonttujen jouluyö, grazie soprattutto all’onomatopeico tip tap tip tap tipetipe tiptap del ritornello. Originaria della Svezia, con il titolo Tomtarnas Julnatt, la canzone parla dei tontut che con i loro passettini esplorano l’evolversi della notte di Natale tra gli umani, prima di tornare nella loro grotta.

Come saprete la Finlandia è anche il paese con più gruppi metal al mondo, potevano questi lungocriniti e borchiati pseudovichingi del Valhalla del rock risparmiare il Natale? Certamente no, ecco quindi una specie di allstar del metal finlandese alle prese con una versione pesante del classico Tulkoon Joulu.

Se non ne avete ancora abbastanza, segnalo la internet Jouluradio, che trasmette canzoni di Natale in dieci (!) canali tematici che spaziano dai classici all’indie, dal jazz alla musica per bambini.

Hyvää Joulua / buon Natale da tutta la redazione!

Foto di apertura da jouluradio.fi

Giacomo Bottà
Accademico specializzato in studi urbani con una passione per la musica, ha lasciato la natia Valtellina per la Germania, solo per ritrovarsi a Helsinki.