Favole in finlandese per i bambini in lockdown

Suomiseura in lockdown

Marzo 2021. Come un anno fa, l’Italia è nuovamente in lockdown, fino a Pasqua compresa, poi si vedrà. Le diverse regioni si sono tinte di rosso o di arancione e scuole e uffici sono chiusi. Le lezioni scolastiche si tengono nuovamente in DAD (didattica a distanza) e gran parte dell’attività lavorativa si svolge da casa.
Non è un momento facile per nessuno, soprattutto per chi vive solo, per le persone disabili, per gli studenti. Sono proprio questi, in particolare i più piccoli, a soffrire del forzato isolamento, e ai loro genitori, bloccati in casa a lavorare, rimane l’arduo compito di fargli compagnia, seguirli e farli stare bene.

Rooman Suomi-Seura, l’Associazione Finlandese di Roma (con un buon numero di soci italiani) ha reagito a questa situazione, in vari modi. Come le altre associazioni nazionali di Suomi-Seura in tutto il mondo, ha trasferito online, da circa un anno, tutte le attività: suomi-koulu per bambini e ragazzi dai tre ai quattordici anni, i corsi di lingua per gli adulti, le riunioni associative, gli incontri Juttutupa. Per gli incontri di Pesis… bisognerà aspettare.

Per i bambini molto piccoli si è pensato di integrare le attività di suomi-koulu, generalmente basate su attività pratiche e manuali, con qualcosa di nuovo, che li potesse far rilassare per circa mezz’ora. L’idea che ha riscosso il maggior apprezzamento da parte dei genitori è stata quella di raccontare loro una favola, una volta alla settimana, il giovedì.
Il progetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento strordinario che la sede centrale di Suomi-Seura di Helsinki ha deciso di accordare alle suomi-koulu di tutto il mondo per assisterli durante il periodo legato a questa nuova fase dell’emergenza covid. Il periodo individuato corrisponde ai mesi da Marzo a Giugno 2021, il budget complessivo è di circa 150.000 euro.

I bambini si sono appassionati subito, e ai genitori stremati non è parso vero di avere un piccolo spazio di libertà. A gestire questa nuova impresa è Heljä Kokko e i bambini hanno dai due ai dodici anni.

Heljä Kokko

Un giovedì sono stato invitato da Heljä ad ascoltare una favola, senza accendere né telecamera né microfono. I bambini erano collegati in video e potevano guardare Heljä ma anche osservare gli altri bambini e interagire con loro.
È un bel momento, una piccola fuga dalla realtà. Dopo alcuni minuti di ambientamento e chiacchiere, la favola ha inizio e cala il silenzio. Un bambino ascolta assorto, bevendo un succo di frutta, una bambina si dondola, la bocca aperta. Due bambini, un maschio e una femmina, sono in braccio al papà, silenziosissimi; pochi minuti dopo la bambina si addormenta. Un’altra bambina ascolta concentrata, accarezzando un peluche; alcuni bambini sono seduti, altri ascoltano in piedi.

Helja, come riesci a coinvolgere i bambini, quali “espedienti” utilizzi?
Beh, l’età dei bambini va dai due ai dodici anni, anzi, a dire il vero a volte ci sono anche neonati davanti lo schermo, quindi possiamo dire da zero a dodici! Per coinvolgere i bambini, mi impegno in primo luogo a cercare una favola con cura. Ne leggo diverse e cerco di sceglierne una che risulti facile da capire, da tutti, anche considerando che la maggior parte dei bambini sono figli di coppie miste, con un genitore finlandese e uno italiano.
Un altro fattore importante nella scelta della favola è la disponibilità del materiale che mi servirà per illustrare la favola ai bambini.
Naturalmente utilizzo tutto quanto ho già a casa (in primo luogo i giocattoli dei miei duefigli, entrambi iscritti a suomi-koulu), e il resto lo costruisco io stessa. Ad esempio, le barbie sono utilissime, ma i vestiti glieli devo fare io, come è successo con la favola Adalminan helmi, di Zacharias Topelius. In un altro caso, per la favola brutto anattrocolo ho dovuto costruire un cigno con il cartone e l’ovatta. Le paperelle le avevo già, quelle del bagnetto dei bambini.

Raccontare le favole attraverso uno schermo, che non è nemmeno accattivante come quello della televisione, non si può paragonare a farlo dal vivo. Per questo cerco di renderle più interessanti che posso, anche per stimolare la curiosità di sapere cosa succederà la prossima volta. Le favole che preferisco sono quelle classiche; hanno qualcosa in più e forse sentendole familiari riesco più facilmente a costruirci altro intorno.

Quanto tempo ci metti a preparare una favola?
Per preparare un satutuokio (favola) ci metto diversi giorni. Appena ne ho raccontata una, comincio a lavorare su quella successiva. In fondo la parte più difficile è trovare una favola che mi convince. Appena scelta, comincio a organizzare il materiale, e in questo processo nascono sempre nuove idee. Scrivo a mano il racconto e sottolineo le battute dei personaggi, poi mi preparo il tavolo con il computer, il materiale, i pupazzi. Quando è tutto pronto faccio le prove, immaginando che ci siano i bambini che mi guardano. In quel momento mi sembra tutto un po’ caotico, penso sempre di impicciarmi nella lettura o di dimenticare qualcosa, ma poi, quando è il momento, va tutto bene!

Quali favole hai raccontato finora e quali sono in programma?
Ho iniziato con “Il principe Ranocchio” dei fratelli Grimm. Guardavo le belle immagini che accompagnano il racconto e pensavo che sarebbe stato bello mostrarne almeno qualcuna. Li mi è accesa la lampadina di poter usare oggetti per illustrare la favola.

Ho ricordato di avere un peluche ranocchia con la corona, regalata da mia madre ai nipotini. Ho poi ricordato di avere una corona del vestito di carnevale, che ho pensato che avrei potuto mettermi in testa quando arriva la principessa e infine ho trovato una palla d’oro. Se bambini vedono cose belle, luccicanti, divertenti magari si divertono di più. E così ho continuato anche con le altre storie.
La seconda favola è stata “Riccioli d’oro e i tre orsi”, di Robert Southey). Qui il materiale utile l’ho trovato nella casa delle bambole… le sedie, i lettini, i peluche e altro… tra le favole raccontate è, finora, la preferita di mio figlio di nove anni!
La terza favola è stata Adalminan helmi (Una perla di Adalmina, di Zacharias Topelius). Questa mi sembrava proprio una bella favola da raccontare e da costruire. Sono stata felice di raccontare una favola finlandese scritta da uno scrittore così apprezzato e di valore.
La quarta è stata “Il brutto anatroccolo” di H.C. Andersen. Qui avevo poco materiale disponibile, ma ho inventato un nido con la paglia, con delle uova vere, papere di peluche, paperette del bagnetto… per fortuna una era di colore diverso e ha svolto il ruolo del brutto anatroccolo. E’ stata la volta che ho costruito il cigno con cartone e ovatta, mentre mio figlio all’altro lato del tavolo seguiva scuola in DAD!
I testi delle favole li elaboro da quelli presenti sul sito Iltasatu.org. Sono versioni già ridotte rispetto all’originale.

Chiedi ai bambini di fare dei disegni sulle favole che racconti?
Sì, lo chiedo sempre. Ai bambini piace disegnare le storie che ascoltano, è un modo per rielaborarle e prolungare quell’emozione.

Prima di questa esperienza ne ho vissuta una simile nell’asilo dei miei figli a Cave (Roma) dove abitiamo adesso. Per qualche anno sono andata a leggere le favole ai bambini e a curare la biblioteca della scuola, a turno con altre mamme. Ora con il lockdown tutto questo è sospeso, ormai è un anno. Qualche mamma ha continuato a mandare via Whatsapp le favole leggendole in video.

Riesci a mantenere i rapporti con i tuoi familiari e amici in Finlandia?
Io vengo dalla regione Pohjois-Pohjanmaa, la mia città natale è Haapajärvi e vengo in particolare da un villaggio chiamato Oksava, che fa parte di Haapajärvi. Quando posso, torno al mio villaggio. Ma avendo delle sorelle e parenti un po’ dappertutto in Finlandia faccio sempre un giro più lungo. Ci metto più tempo arrivare da Helsinki a casa mia in Finlandia che da Roma a Helsinki!

Il giro che faccio di solito è Jyväskylä, Vaasa, Oulu e Nivala… Questi sono luoghi principali dove passo il tempo oltre Haapajärvi. I miei figli non vedono l’ora di tornare in Finlandia… è passato troppo tempo! Gli manca troppo la neve, nonni, fare giochi all’aperto e tutte le piccole cose che ormai sono diventati familiari…come anche il cibo finlandese.
Questo Natale mi è venuta l’idea di realizzare un calendario di avvento delle favole, attraverso messaggi vocali di Whatsapp, in italiano e in finlandese, per i miei nipoti e per i figli dei nostri amici in Italia, ma anche per i miei nipotini in Finlandia, che naturalmente non abbiamo potuto vedere per l’impossibilità di viaggiare.
Ho pensato che così potevo stargli vicino e regalargli qualcosa di bello, anche se non materiale.
Tornando alle favole, sono molto entusiasta di questa nuova attività. Per me è un’occasione per fare qualcosa di diverso e creativo, cioè quello che mi piace fare, e allo stesso tempo spero possa portare un po’ di gioia ai bambini e alle famiglie, regalandogli un momento di emozioni e fantasia. Spero che questa iniziativa possa avvicinare più famiglie a Rooman Suomi-seura per condividere un momento insieme, e in questo periodo ci vuole.

Tutti le attività della Suomi-seura italiana, incluso il satutuokio, si possono seguire sulla pagine facebook https://www.facebook.com/roomansuomiseura

Marco Tosi
Come tutti i romani de Roma ha difficoltà a vivere lontano dalla sua città. Esplora però con passione la Finlandia dal 2000 e ne studia la lingua, più che altro per non rimanere tagliato fuori dalle chiacchiere segrete del figlio bilingue e della compagna, helsinkara de Helsinki.