“La Bayadère” di Marius Petipa, nella versione di Nureyev, ora in streaming

Interpreti gli under 30 della Scala

Prima volta del balletto fuori dall’Opera di Parigi e già si trova catapultato nel regno dello streaming. A buon rendere: per chi ha sempre voluto avvicinarsi al balletto classico, ma non si è mai sbilanciato nell’investire tempo e denaro in un biglietto, lo streaming è un ottimo strumento per fermare e riprendere la visione a piccole dosi. Perché in fondo si sa, il classico non è per tutti: bisogna avvicinarcisi cautamente per imparare ad apprezzarlo.

Nureyev e Margot Fonteyn nell’Adagio delle ombre

A trent’anni esatti dalla rivisitazione di Nureyev del 1992, il direttore artistico Manuel Legris della Scala rispolvera un classico dell’attività coreutica. Le scene e i costumi di Luisa Spinatelli conferiscono al balletto una ventata di freschezza, mentre le coreografie di Nureyev rendono piacevole la visione anche ad un pubblico acerbo.

Alcune musiche e scene sono familiari e sarà una gradita scoperta per i beginners del classico dare un nome ad alcune coreografie note. La scena più nota è l’Adagio delle Ombre (noto anche come Regno delle Ombre, disponibile qui), dove trentadue ballerine discendono il palcoscenico con la sequenza di arabesque penchées, sequenza volta a rappresentare la ripetizione, l’imprigionamento, l’oppressione, la sofferenza.

Anche l’assolo di Nikiya prima di essere morsa dal serpente è tra le coreografie più familiari.

Le ben studiate e riuscite coreografie d’ensemble mettono in evidenza il duro lavoro del corpo di ballo, mentre i solisti si impegnano in un lavoro minuzioso di piedi, magie di equilibrio sulle punte e salti leggiadri dalle variazioni interessanti che rappresentano, tradotto in linguaggio coreutico, padronanza della tecnica. Applausi quindi meritati quasi dopo ogni scena.

Foto: Marianela Núñez, Assolo Nikiya, Atto 2, La Bayadère, foto di Tristram Kenton per The Guardian

Agli occhi dei più attenti non passeranno inosservati alcune imperfezioni minori, cadute di bonghi e atterraggi di salti tenuti a fatica. Ma si sa, i giovani under 30 crescono e conviene seguirli.

La Scala ha proposto Nicoletta Manni nel ruolo di Nikiya, Timofej Andrijashenko in quello di Solor e Maria Celeste Losa ha interpretato Gamzatti. Interpreti già incontrati nella miniserie Corpo di Ballo – L’avventura di Giselle alla Scala disponibile su Raiplay.

La Bayadère è un balletto in 4 atti e 7 scene del coreografo francese Marius Petipa con le musiche di Ludwig Minsku e libretto di Serghei Khudekov. La prima rappresentazione risale al 1877 che ha visto il Balletto Imperiale sul palco dell’Imperial Bolshoi Kamenny Theatre di San Pietroburgo.

San Pietroburgo, 1900

La Bayadère è la storia dell’amore impossibile tra il guerriero Solor e Nikiya, ballerina del tempio indiano, assassinata dalla sua rivale in amore Gamzatti. Come quasi tutti i balletti romantici, si conclude con la ricongiunzione (o riappacificazione) dei due amanti nel mondo sovrannaturale.

Da subito il balletto fu acclamato positivamente dalla critica dell’epoca e riconosciuto come uno dei capolavori di Petipa, specialmente la scena nota come Adagio delle Ombre che sarebbe diventato uno dei pezzi più celebri e ballati in assoluto nel mondo del balletto classico.

Una descrizione del balletto è disponibile qui

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(Foto del titolo: Adagio delle Ombre, La Bayadère, di Marco Brescia & Rudy Amisano)

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