Sanna Marin, una premier molto normale

Ma anche un'icona potente della Finlandia moderna

Poco più di una nota d’agenzia annunciava stamattina la visita di Sanna Marin in Italia. Su “Helsingin Sanomat” si leggeva che nell’incontro con Draghi, i due capi di governo avrebbero discusso “tra l’altro, della Finlandia nella NATO, della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, della mutata situazione della sicurezza in Europa e di come ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.”

Una normale visita a un paese amico. Perché la “normalità” è la caratteristica più straordinaria del Paese nordico. E dunque, chi è questa donna che sarà pure normale, ma non passa certo inosservata nella politica internazionale.

Proviamo a dare un profilo sommario di questa figura che, secondo un recente sondaggio in Finlandia, è di gran lunga il politico più popolare del paese in questo secolo. Circa un intervistato su tre ha preferito Marin come il miglior capo di governo della Finlandia negli anni 2000, ricevendo un ampio sostegno in tutti i settori demografici coperti dal sondaggio. Al secondo posto compare Paavo Lipponen (1995-2003), anche lui socialdemocratico, con il 13% dei favori, mentre Matti Vanhanen e Juha Sipilä del Partito di centro condividono il terzo posto, ciascuno all’8%.

La premier risulta meno popolare tra gli intervistati ad alto reddito, in particolare quelli che guadagnano più di 100.000 euro all’anno, che hanno espresso la loro preferenza per i due ex leader del Partito di Coalizione Nazionale (oggi all’opposizione), Jyrki Katainen e Alexander Stubb.

La sua carriera è stata a dir poco fulminante. Nata a Helsinki nel 1985, da una famiglia di condizione modesta, i suoi genitori si separarono quando lei era molto giovane e nei suoi primi anni sua madre la tirò su non senza difficoltà. Per questo la giovana Sanna, per mantenersi agli studi, fece più di un lavoretto, anche la cassiera in una panetteria a 15 anni. Su Me naiset nel 2015 ha parlato dei problemi legati al fatto che la madre aveva una compagna, e del suo sentirsi “invisibile” perché non riusciva a parlare apertamente della sua famiglia. Ma la madre l’ha sempre aiutata e sostenuta, e il suo impegno a favore dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere lo testimonia.

“Tampere è la New York della Finlandia!”

Marin entra in politica all’età di 20 anni, e due anni dopo è già in corsa per un seggio del consiglio a Tampere, la città industriale a nord di Helsinki dove si è trasferita, e dove si laurea in Scienze dell’amministrazione. Entrata nel Partito Socialdemocratico, diventa presidente del Consiglio comunale a 27 anni. Sempre tra le fila del principale partito di centrosinistra, diventa parlamentare nel 2015. È considerata parte dell’ala di sinistra e una forte sostenitrice del welfare di stato.

Kristiina Tolkki, una giornalista, racconta: “L’ho incontrata a una serata con sauna per donne alcuni anni fa e le ho chiesto se pensava di diventare capo del partito”, dice. “Mi ha lanciato uno sguardo veloce come per dire: me lo chiedi anche tu?”

Con Antti Rinne (Foto Pekka Tynell / Yle)

In qualità di parlamentare attira presto l’attenzione del leader del partito Antti Rinne, che ne fa la sua vice. Nel governo Rinne del 2019 viene nominata Ministro dei trasporti e delle comunicazioni, ma il governo ha vita breve. Una contestazione sulla gestione da parte del primo ministro di uno sciopero del servizio postale porta alle sue dimissioni pochi mesi dopo l’ insediamento. Alle successive elezioni, nel dicembre dello stesso anno, Sanna Marin diventa il più giovane Primo ministro della repubblica. Ma non la prima premier donna. Prima di lei, c’era stata Anneli Jäätteenmäki, in carica poco più di due mesi nel 2003,  e poi Mari Kiviniemi, al potere solo per un anno (2010-11).

Interrogata sulla giovane età, risponde: “Non ho mai pensato alla mia età o al sesso. Penso ai motivi per cui sono entrata in politica e a quelle cose per cui abbiamo conquistato la fiducia dell’elettorato.”

Non sono anni facili. Una serie di scioperi nelle più grandi aziende finlandesi creano forti tensioni sociali. Nel frattempo, il partito populista degli Strafinni (Perussuomalaiset) raggiunge quasi il 25% nei sondaggi.

Poi arriva l’epidemia del corona virus, e proprio questa calamità contribuisce a consolidare la sua immagine. Riesce a tenere unito il governo (una coalizione) e a sostenere la necessità di forti misure di contenimento della pandemia, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie. In un sondaggio dell’inizio del 2021, circa il 60% degli intervistati ha affermato che il governo di Marin si è comportato bene o abbastanza bene.

Figura iconica, indubbiamente, capace di imporsi all’attenzione dei media internazionali. Nel 2021 la rivista “Time” la presenta sulla sua copertina, inserendola tra le 100 personalità più influenti a livello globale. Attiva sui social, adotta presto una sua divisa sobria ma elegante, un completo nero giacca-pantaloni, che alterna però con una tenuta bianca nelle occasioni storiche, come la recente dichiarazione di adesione alla NATO. Non esita, quando ne ha l’occasione, a mostrarsi “libera e bella” , come quando si fa fotografare per la rivista Trendi indossando un blazer profondamente scollato, che suscita più di un commento acido sulla stampa soprattutto dell’opposizione. Si difende rivendicando semplicemente il suo diritto di essere se stessa, senza alcun imbarazzo. Accanto alle critiche, tante le iniziative a sostegno, con donne più o meno famose che solidarizzano creando l’hashtag #imwithsanna e si fanno fotografare in una posa simile.

Più di uno sottolinea come reazioni analoghe in passato non abbiano suscitato uomini al potere più o meno nudi o in posa, a partire dal celebre presidente Urho Kekkonen, ripreso più volte come modello, ma anche nudo in sauna. Forse proprio l’iconicità della Marin porta a confrontarla con l’icona più duratura della politica finlandese, appunto quel Presidente che fu quasi un monarca.

Insomma, ce n’è di materiale per la stampa italiana e per i talk show. Che già hanno avuto un preambolo non proprio elegante, quando una nota conduttrice di un talk show su LA7 l’ha presentata come una “bella donna, per dirla tutta, una bella fica.”

Siamo solo all’inizio, ma Sanna Marin saprà farsene una ragione. In bianco o in nero, dirà che ha altro cui pensare. Normale.

(Per le foto pubblicate siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.