Helluntai

“Pentecoste”. La forma Helluntai è un prestito dallo svedese antico, in cui era hælgho dagher, letteralmente “giorno santo”. Hælgho, santo, è anche nella parola finlandese helatorstai, il giorno dell’Ascensione.

Nella Svezia moderna, questa antica denominazione è scomparsa ed è stata sostituita da pingst, ampiamente usato nelle lingue germaniche e romanze (Pfingsten tedesco, Pentecôte francese e Pentecoste italiano). Alla cui radice c’è la forma greca pentēkostḕ hēméra, “cinquantesimo giorno”. Perché la Pentecoste si celebra cinquanta giorni dopo Pasqua. Dunque un’altra festa senza una data fissa. Così la riassumono a Lieto (Finlandia sud-occidentale): ”Joulu on aikanans, juhannus on paikallans, mut hellunta heittelee ja pääsiäinen paiskelee.” (Natale è quando deve, Juhannus dove sta, Pentecoste è quando gli gira e Pasqua dove gli tira.)

Dalla tradizione contadina finlandese restano una infinità di detti, associati alle previsioni meteorolighe, ma anche a quelle sentimentali. Siamo alle soglie dell’estate, e Helluntai è come una premonizione dello Juhannus, del solstizio. Tanto che si dice:”Jos helluntaina sataa niin sataa joka pyhä juhannukseen saakka” (Se piove a Pentecoste, piove ogni santo giorno fino a Juhannus): differenze climatiche emergono impietose nel paragone con proverbi italiani legati alla Domenica delle Palme e alla Pasqua (il veneto “se piove su l’olivo no piove sui ovi”).

Ma è anche, con l’inizio della primavera, l’epoca di una maggiore libertà di movimento, che si esprime nei detti relativi ai giochi all’aperto, ai balli, agli incontri amorosi. “Jollei heilaa helluntaina, niin ei koko kesänä” (Se non trovi l’amore a Pentecoste, tutta estate fai le croste.)

Difficile immaginare, oggi, che senso di liberazione fosse l’arrivo dei primi caldi, lo sciogliersi del ghiaccio, la luce che rallegra l’animo e il corpo. Una sensazione di estate, e di libertà insieme, riassunta così: “Kun ois kesä ja helluntai eikä milloinkaan talvi ja maanantai” (Fosse sempre estate ed helluntai, niente inverno né lunedì mai). Al Nord l’effusione dello Spirito Santo è più che altrove un’esperienza tutta da godere. (n.r.)