La Finlandia è stata alla ribalta dei media internazionali quest’anno, sia per motivi di politica internazionale che per l’interesse suscitato dalla sua giovane primo ministro. Ma, se si parla di Finlandia, non si può che partire da Helsinki, la capitale di circa un milione e mezzo di abitanti con la sua area metropolitana, un tempo periferica in Europa, ma negli ultimi anni assurta ad attraente destinazione turistica anche per gli italiani.
Facciamo il punto sulle prospettive turistiche della città e della sua regione con Nina Vesterinen, che ha un curriculum professionale lungo trent’anni nel settore e dal 2021 è responsabile del turismo della capitale.
Quali sono i progetti per la promozione turistica della città dopo la fase acuta della pandemia?
Abbiamo predisposto un piano denominato “Programma per turismo ed eventi ad Helsinki, 2022-2026”, quindi con un’ampiezza pluriennale, ed articolato sulla base di iniziative sia tradizionali che innovative, ovvero un mix di vecchio e nuovo. Il programma è in fase di definizione e si inserisce in una nuova strategia che tiene conto delle difficoltà di questi ultimi anni. Stiamo anche per riaprire una nuova sede dell’ufficio di informazioni turistiche, tra Aleksi e Sofiankatu, nel cuore della città. Il programma ha l’ambizioso obiettivo di rendere Helsinki la più sostenibile destinazione turistica pur non trascurando, contemporaneamente, il benessere dei suoi abitanti. sostenibilità abbinata a praticità e facilità di fruizione, utilizzando più dati come ausilio per le decisioni dei vari operatori del settore, promuovendo la digitalizzazione dei servizi ed una loro razionalizzazione. Sempre sigli obiettivi di sostenibilità intendiamo realizzare la decarbonizzazione della città entro il 2030, e per sostenibilità intendiamo anche l’accezione sociale e culturale, non solo quella ambientale.
Una specie di ‘ristrutturazione’ di iniziative?
Certamente considerando che i nostri visitatori sono per metà da bacino interno e metà da estero. Ad Helsinki, il numero di posti di lavoro nell’industria del turismo è stimato in circa 35.600 unità. Tuttavia, con la pandemia di coronavirus, le sfide in termini di domanda e offerta di lavoro sono aumentate ulteriormente. Il turismo genera significativi flussi di denaro ed entrate fiscali: nel 2018, i turisti hanno speso circa 1,7 miliardi di euro a Helsinki, circa il doppio rispetto all’intera regione della Lapponia, ad esempio. Nel 2020, tuttavia, le entrate turistiche generate a Helsinki sono diminuite di oltre il 50% rispetto al 2019. Gli effetti moltiplicatori sono significativi: un euro turistico porta circa 60 centesimi ad altri settori. I pernottamenti registrati in città sono aumentati di oltre il 50% tra il 2009 e il 2019, raggiungendo oltre 4,5 milioni nel 2019 (rispetto ai 23 milioni di pernottamenti in Finlandia nel suo complesso) ma nel 2021, il numero di pernottamenti a Helsinki era solo la metà di quello del 2019. Per le motivazioni delle visite, la metà è connessa ad eventi, congressi e convegni, una metà per diporto. Intendiamo impegnarci più intensamente nella promozione del settore congressuale e per affari, dato il notevole impatto economico sui flussi dei ricavi.
Quali i dati numerici, anche rispetto ai visitatori dall’Italia?
Ci stiamo riavvicinando ai numeri del 2019 pur con un divario di circa il 20% in meno rispetto ai dati di quell’anno, ma stiamo recuperando. Nel 2019 avevamo registrato quasi 70mila pernottamenti di italiani, con una durata media della permanenza di 2,2 giorni. Nel 2020 e 2021 si registrava un comprensibile crollo: nel primo semestre del 2022, tuttavia i pernottamenti sono stati 21643, con una permanenza media di 2,3 giorni. Il dato annuale indica una ripresa soddisfacente che però non raggiunge ancora il dato del 2019.
Qual è l’impatto della crisi russo-ucraina sui movimenti dei visitatori russi?
Da metà luglio 2022 i russi possono entrare in Finlandia via terra (ma non per via ferroviaria od aerea); eventuali restrizioni che potranno essere imposte sui visti d’ingresso potranno limitare il traffico, ma l’incidenza del bacino russo sui visitatori in città è di circa il 5%, non particolarmente significativo. Il problema più pesante è costituito invece dall’aumento dell’inflazione, ora circa dell’8%, e quindi dalle ricadute sui costi di beni e servizi.
Ho constatato che per i non residenti, quindi turisti o visitatori per periodi meno brevi, il costo del trasporto pubblico è alquanto elevato: intendete agire su questa voce?
È una questione che intendiamo affrontare in una conferenza di servizi con le società competenti del ramo. Al momento abbiamo una collaudata ‘Helsinki Card”, una tessera che ha una validità di 24, 48 o 72 ore dal primo utilizzo e che include: Trasporto pubblico a Helsinki, ingresso alle principali attrazioni e musei, Tour Hop On Hop Off in bus (qui gli orari), una crociera sui canali e sulle attrazioni della città, la Guida digitale Helsinki Card. Costa tra i 51 ed i 74 €.
Gli investimenti nel settore stanno subendo o no un rallentamento?
Lo spirito con cui stiamo affrontando questa fase della ripresa è di cauto ottimismo. Gli investimenti nel settore ricettivo non sono fermi: lo scorso anno è stato inaugurato l’Hotel Grand Central, ricavato dal quartier generale delle ferrovie statali, adiacente alla stazione centrale di Helsinki mentre il gruppo Primehotels ha aperto un hotel di design, l’AX a Jätkäsaari ed il Mestari in Kamppi ed apre nel 2023 l’hotel Grand Hansa in cooperazione col gruppo Hyatt mentre per settembre 2022 è prevista l’apertura di un nuovo hotel per congressi del gruppo Scandic, l’Avenue. Al momento, la regione di Helsinki dispone di circa 17mila camera d’albergo ma progetti di nuove strutture sono in corso. Helsinki ha collegamenti aerei diretti con un totale di 135 città operati da 60 compagnie aeree, è capitale mondiale del design e ricca di ambienti naturali, parchi e di uno sviluppo costiero di cento km. arricchito da un arcipelago di 300 isole.
Direi che operiamo con spirito ottimista, nonostante l’incertezza e le difficoltà che ci fronteggiano, come pandemia, crisi bellica, energetica, ambientale. Tuttavia il turiamo è un importante fattore sociale ed economico che non intendiamo trascurare.