“Liberate i leopardi!” Finite le feste, in Finlandia si discute di carri armati

La befana non porta doni, in Finlandia. La fine delle feste vede celebrazioni di un bestiario finnico poco rassicurante, come lo stesso Natale nordico, del resto. Nei palazzi del governo in Finlandia si parla di una nuova spedizione di attrezzature per la difesa in Ucraina. È quanto ha dichiarato sabato scorso il ministro della Difesa Mikko Savola.

“La Finlandia sostiene l’Ucraina. Stiamo preparando la dodicesima spedizione di aiuti. Le decisioni saranno prese nelle prossime settimane. Il contenuto del sostegno è in preparazione insieme alle forze della difesa, sempre assicurandoci di non indebolire la nostra capacità di difesa”. Sono i due punti tra loro contrapposti che oggi alimentano la discussione.

Mikko Savola

Venerdì sera, lo stesso Savola aveva dichiarato al canale privato MTV che il governo e le forze di difesa stavano prendendo in considerazione l’invio di carri armati in Ucraina. Sempre venerdì, il presidente della commissione parlamentare per la difesa Antti Häkkänen del principale partito di opposizione (Partito di Coalizione Nazionale) aveva dichiarato sempre a MTV che la Finlandia dovrebbe fornire all’Ucraina carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca se anche altri paesi europei decidessero di farlo. (Häkkänen, già Ministro della Giustizia nel governo Sipilä, probabilmente tornerà a farlo se l’opposizione vincerà le elezioni di questa primavera, come suggeriscono i sondaggi.)

E il giorno prima il Wall Street Journal riferiva che la Polonia stava progettando di consegnare carri armati Leopard 2 a Kiev. Così la parola d’ordine “Liberate i leopardi!” corre sui media finlandesi, con un discreto consenso trasversale.

Ovviamente ci si è domandati se i carri armati contino davvero nella guerra di oggi e specialmente in Ucraina. Sebbene il carro armato sia stato spesso dichiarato obsoleto nella guerra moderna, resta il fatto che se usato correttamente offre ancora la migliore potenza di fuoco, protezione e mobilità sul campo di battaglia: così sostiene il Maggiore generale Pekka Toveri.

“Uso corretto significa che non viene utilizzato da solo. Usato da solo, un carro armato sul campo di battaglia è una costosa bara cingolata, facile da distruggere.”

Anche Ilmari Käihkö, docente di scienze militari e visiting researcher presso l’Istituto Aleksanteri, considera i carri armati ancora importanti. “Il fatto che l’Ucraina li abbia chiesti da sempre lo conferma. Sì, l’Ucraina conosce meglio le proprie esigenze. Soprattutto in questa situazione in cui la Russia occupa quasi un quinto del territorio e l’Ucraina vuole riprenderselo. Per questo bisogna che l’Ucraina passi all’offensiva, e nell’offensiva soprattutto i carri armati moderni sono molto importanti.”

All’inizio della settimana, la Germania ha annunciato che avrebbe inviato 40 carri d’assalto Marder in Ucraina e 50 carri Bradley gli Stati Uniti. La Francia ha dichiarato che aiuterà l’Ucraina con veicoli blindati AMX 10 RCR.

Pekka Toveri

Secondo Toveri, i carri armati d’assalto sono una parte importante dell’arsenale dei mezzi blindati e sono necessari per supportare i mezzi corazzati da combattimento, ma sono notevolmente più deboli come armatura e potenza di fuoco.

“Ad esempio, il pacchetto che gli Stati Uniti hanno annunciato di voler dare manca della cosa più importante, cioè i blindati da combattimento (MBT, Main Battle Tank), che possono essere usati per sfondare più facilmente le posizioni difensive dell’avversario” dice Toveri.

E dunque servono i Leopard, questo è il messaggio. Ribadito proprio dall’Ucraina che ha annunciato di aver bisogno di 300-400 carri armati di questo tipo. Con numeri simili, sostiene Toveri, si potrebbero equipaggiare da cinque a sei brigate corazzate.

“L’ Ucraina è un paese pianeggiante, la visibilità è di diversi chilometri in ogni direzione. Il nemico si è fortificato nei territori che ha conquistato, ha scavato trincee, realizzato barriere corazzate ed è sostenuto da una potente artiglieria. Attaccare tali posizioni con la fanteria è molto costoso. Ecco perché l’Ucraina vuole specificamente armi di questo tipo, per sfondare le linee meglio protette e più velocemente” spiega Toveri.

Ma c’è il rovescio della medaglia: la consegna dei carri armati indebolirebbe la propria capacità di difesa. In realtà, tutti i Leopard 2 finlandesi sono destinati a qualche unità in tempo di guerra. Se vengono dati via, qualche gruppo rimarrà senza, e quella perdita dovrà essere compensata prima o poi.

D’altra parte, dicono in tanti, se non ora, quando?  Oggi sarebbe il momento, perché la Russia ha subito perdite gravi in ​​Ucraina, e ci vorranno dai cinque ai dieci anni prima che possa minacciare chiunque con le sue forze di terra. Ecco, ci sarebbe tempo per sostituire il talento che si sta cedendo.

Un Leopard 2 Marksman in Piazza del Senato

Un’altra opzione sarebbe quella di aiutare l’Ucraina con la formazione e la manutenzione, se altri Paesi, magari non direttamente al confine con la Russia, provvedessero alla consegna dei carri.  E non si tratterebbe di un sostegno di minore importanza: secondo Toveri, un equipaggio esperto di carri armati può essere preparato in due mesi, ma l’addestramento alla manutenzione, all’assistenza e ai vari sistemi di supporto richiede più tempo.

“Se le decisioni venissero prese ora, l’Ucraina potrebbe già fare uso dei carri in estate.”

(Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.