Al cinema con Kari Hotakainen

Un film tratto da un suo romanzo e un cameo dello scrittore

Presentiamo qui ai lettori della Rondine due brevi recensioni di altrettanti film finlandesi, accomunati dalla presenza, in varia forma, dello scrittore Kari Hotakainen. Entrambe le note sono ad opera di Viki Shock, scrittore ed artista ceco.

Viki Shock

Viki Shock (vero nome Viktor Pípal) nasce a Praga nel 1975. Oltre alla scrittura, si interessa soprattutto di fotografie e collages. Debutta con la raccolta di poesie Dvacet deka něžností (Duecento grammi di tenerezza, 1997),  alla quale fanno seguito varie altre pubblicazioni poetiche (anche in latino) e prosastiche. Alcuni suoi racconti e poesie sono stati sceneggiati in cortometraggi da Vladimír Franče. I suoi disegni e collages sono stati esposti in varie mostre. Un suo racconto inedito è stato pubblicato sulla rivista cortocircuito (n. 10/11, ottobre 2012), mentre i suoi testi poetici sono stati presentati sulla rivista Poesia (N. 291, 2014).

Le note che qui presentiamo sono uscite sulla rivista online Pražský patriot.

Ihmisen osa

Un pezzo d’uomo, diretto da Juha Lehtola, è una tragicommedia esistenziale, in cui spicca l’eccellente attore Hannu-Pekka Björkmann nel ruolo di Pekka, un cinquantenne paffuto e calvo con i baffi radi, che dopo aver lavorato nel campo dell’informatica, ed essere stato persino amministratore delegato di una grande azienda, finisce in bancarotta; da cinque anni, oramai, riesce però a nascondere questo insuccesso ai familiari, e se la cava come può, cioè male. Sebbene dichiari alla famiglia di avere una compagna, Tuira, in realtà vive, o meglio langue da solo, in un ex centro commerciale in demolizione, si spaccia per un amico del defunto per mangiare gratis ai ricevimenti funebri, ogni tanto estorce denaro a un anziano credulone in chiesa, e così via. La sorella laureata, invece, lavora in un fast food e vive con una ragazza di colore, mentendo ai genitori di avere un fidanzato. Un’altra sorella pensa solo a far carriera, vive da sola, e così la figlia dodicenne non ha molte possibilità di godere della presenza della mamma. Nessuno dei fratelli pensa ad andare a trovare i genitori anziani in campagna, e nemmeno di rispondere alle loro telefonate.

Poi, quando gli anziani genitori si presentano improvvisamente in città per vedere la loro prole dopo tanto tempo, la trama si arricchisce di nuovi eventi! Pekka, affranto, non avendo intenzione di ammettere il suo rovinoso insuccesso, inizia a dare libero sfogo a un’idea dietro un’altra, per organizzare le cose in modo che i genitori non scoprano la vera situazione e che lui possa offrirgli un banchetto in un ristorante di lusso. Il film non ha punti morti, e lo spettatore è piacevolmente sollecitato per l’intera durata della proiezione. Hannu-Pekka Björkmann meriterebbe un Oscar per la scena in cui un Pekka, in abito adamitico, imita il gallo per una ricca pensionata in cambio di 100 euro. C’è però un momento di greve catarsi, per la crisi causata dalla finzione di Pekka, e lo spettatore è per un attimo colto di sorpresa dal colpo di scena.

Fortunatamente, a differenza di altri film, come il coreano Parasite, in cui una eccellente commedia degenera inutilmente in un dramma sanguinolento a metà trama, Un pezzo d’uomo non muta in tragedia e Pekka continua a mettere in scena una serie di gag incredibili coronate dal lieto fine.

Tyhjiö

Vuotezza è una commedia, o meglio una commedia drammatica diretta da Aleksi Salmenperä. Il protagonista è uno scrittore, Eero Kaila (Tommi Korpela), che sta attraversando una crisi creativa che, casualmente, dura da cinque anni, cioè da quando vive con un’attrice di successo, Pihla Sucksdorff (Laura Birn). Mentre la sua fidanzata Pihla passa da un film all’altro, lui non riesce a scrivere una riga e i suoi inutili viaggi all’estero, dove vaga senza meta in cerca di ispirazione, servono solo a spendere il generoso anticipo dell’editore per un nuovo libro che non riesce a scrivere. Nel frattempo, Pihla parte per girare un film in Gran Bretagna, dove ha una relazione con un collega afroamericano, del quale rimane incinta. Tuttavia, decide di non rimanere all’estero e fa ritorna dall’improduttivo Eero, o meglio lui torna da lei, dicendo che non gli dispiace essere padre del figlio di un altro uomo. Si sposano e lui fa da babysitter al frutto dell’infedeltà della moglie, un bambino dalla pelle scura, mentre lei si guadagna da vivere partecipando ad altri film. La situazione va sempre più complicandosi. Tra l’altro, Vuotezza è legata a Un pezzo d’uomo sia per essere uscito nello stesso anno (2018) sia per la presenza dello scrittore Kari Hotakainen (che qui ha un breve cameo, in cui incontra e parla brevemente con Eero a una fiera del libro) e di Hannu-Pekka Björkmann nei panni dello scrittore di successo Ilmari Kuutsa, che sforna un lungo romanzo dopo l’altro, raccogliendo consensi dalla critica come i contadini raccolgono le patate.

Kuutsa, tuttavia, vive da solo in Lapponia, dove, oltre a scrivere libri, si dedica con successo all’alcolismo, che alla fine gli costa la vita. Prima, però, riesce a consegnare il manoscritto del suo ultimo romanzo a Eero, che era venuto a trovarlo, per salvarne la carriera in declino, per la quale Eero deve affrontare una causa con la casa editrice a cui non ha consegnato il manoscritto promesso, pur avendo da tempo sperperato l’anticipo di 100.000 euro. Anche qui c’è un momento di crisi inaspettato, che sembra portare a un finale terribile, ma che poi si trasforma in un lieto fine.

(Foto del titolo da Ihmisen osa di J. Lehtola, yle.fi. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Antonio Parente
Nato nel 1964, traduce testi letterari, prevalentemente poesia, dal finlandese, dal ceco e dall'inglese. Vincitore del premio nazionale per la traduzione letteraria del 2004 conferito dal Ministro della Cultura Finlandese.