Elezioni presidenziali in Finlandia: due candidati al di sopra degli altri

Le previsioni danno quasi certo il ballottaggio

Le elezioni per l’elezione del Presidente in Finlandia si terranno il 28 gennaio 2024, con un probabile secondo round domenica 11 febbraio. Per i finlandesi all’estero, sarà possibile un voto anticipato dal 17 al  20 gennaio (dal 31 gennaio al 3 febbraio per il ballottaggio).

La lunga campagna elettorale, accompagnata da periodici sondaggi, ha progressivamente scremato i possibili candidati, portando alla ribalta due personaggi noti della vita politica finlandese: Pekka Haavisto  (Verdi) e Alexander Stubb (Partito di Coalizione nazionale). 

Sembra passata un’era geologica da quando, nel gennaio del 2021, un sondaggio della Yle sul prossimo presidente vedeva al primo posto Sanna Marin, e Olli Rehn come più attendibile rivale. Proprio l’uscita di scena della Marin ha cambiato radicalmente lo scenario politico, e la mancanza di un leader del PSD con la sua “visibilità” riduce di molto le speranze di un fronte progressista.

Foto Unione Europea

L’identità dei partecipanti, e le loro idee sono arrivate a confrontarsi in un mega-dibattito promosso dalla televisione nazionale la sera del 21 dicembre. Le posizioni sono state molto diverse sui temi cruciali della politica e dell’economia, con un’eccezione: l’atteggiamento nei confronti della guerra in Ucraina.

L’attacco della Russia  nel febbraio 2022 ha unito il campo politico finlandese in termini di politica estera e di sicurezza, cosa che è stata particolarmente evidente nella discussione e nel processo che ha portato all’ adesione della Finlandia alla Nato.

Foto: Silja Viitala, Sasha Silvala, Juha Kivioja, Petteri Bülow / Yle, Kimmo Brandt, montaggio: Riikka Tähtinen

Le posizioni attuali

Rassicurante la figura di Alexander Stubb, la cui forza principale è la solidità elettorale del partito che lo sostiene, il partito di maggioranza relativa del premier Petteri Orpo. Per arrivare al secondo turno, è sufficiente che non commetta errori gravi.

Pekka Haavisto, candidato di un’associazione di elettori sostenuta dai Verdi, deve affrontare una battaglia più dura per arrivare al ballottaggio finale di febbraio. La difficoltà deriva dalla necessità di un’alleanza degli  elettori rosso-verdi, con la popolarità dei Verdi che fa fatica ad arrivare al dieci per cento del pubblico votante.

Esiste un terzo incomodo? Il candidato del Partito di Centro e dell’Associazione degli elettori, Olli Rehn, non ha ancora fatto decollare la sua campagna.

Il sostegno a Jussi Halla-aho è ancora lontano dalla popolarità del Partito dei Finlandesi che lo ha candidato, e la proverbiale secchezza del suo eloquio non lo fa brillare in un dibattito di questo tipo.  

La candidata del Partito Socialdemocratico Jutta Urpilainen arriva buona ultima nella corsa presidenziale. Un gran numero di sostenitori dell’SDP aveva inizialmente sostenuto Pekka Haavisto, ma adesso, dopo la sua candidatura (promossa la scorsa estate proprio da Sanna Marin) la Urpilainen, se riuscisse a riunire sotto il suo nome gli elettori dell’SDP, è l’unica tra gli outsider con qualche chance di arrivare al secondo turno.

Il sostegno a Mika Aaltola, direttore dell’Istituto di Politica Internazionale, un indipendente proposto da un’associazione di elettori, si è sgretolato con l’avanzare della campagna elettorale. La mancanza di un partito alle spalle conta molto.

Poche possibilità anche per Li Andersson, leader dell’Alleanza di Sinistra e per la candidata dei cristiano-democratici, Sari Essayah.

Secondo i risultati dell’ultimo sondaggio presidenziale di Yle, il sostegno degli elettori ad Alexander Stubb (NCP) nella corsa per diventare il prossimo presidente della Finlandia è aumentato, così come il suo vantaggio sugli altri candidati.

L’indagine più recente è stata condotta tra il 27 novembre e il 7 dicembre e, stando ai dati emersi, l’ex premier Stubb otterrebbe il 31% dei consensi al primo turno delle elezioni presidenziali.

Ciò rappresenta un aumento di tre punti percentuali del sostegno a Stubb rispetto al precedente sondaggio condotto a novembre, mentre il secondo classificato Haavisto ha visto il suo sostegno tra gli elettori diminuire proprio di tre punti percentuali, passando dal 26% dell’ultimo sondaggio al 23% di questo.

Olli Rehn, attuale governatore della Banca di Finlandia, è stabile al terzo posto, ma il suo sostegno è sceso di due punti percentuali al 12%.

Nel probabile ballottaggio a febbraio, Stubb raccoglierebbe probabilmente i voti dei sostenitori di Halla-aho e Rehn al primo turno, mentre Haavisto potrebbe beneficiare del sostegno degli elettori di Urpilainen e Andersson.

Nei sondaggi effettuati a dicembre, al ballottaggio Stubb potrebbe arrivare al 58%, mentre Haavisto si fermerebbe al 42%.

Il sito della televisione nazionale ha attivato una bussola elettorale (Vaalikone) che aiuta i lettori a trovare il candidato presidenziale più in linea con le proprie idee. Nell’inchiesta i candidati alla presidenza rispondono a 29 domande centrate prevalentemente su questioni di politica estera e di sicurezza nazionale, oltre che su questioni valoriali come il genere, la difesa dell’ambiente, la politica migratoria. Tematiche che vedono coinvolto direttamente il Presidente nella sua veste di capo delle Forze armate e responsabile della politica estera in collaborazione col Governo.

Una delle domande riguarda l’eventuale stabile presenza di truppe della NATO in Finlandia. Se l’eurodeputato Harry Harkimo si dichiara apertamente favorevole, del tutto contraria è Li Andersson, dell’Alleanza di Sinistra, secondo cui l’adesione della Finlandia alla NATO deve essere puramente difensiva. Come la Norvegia, nemmeno la Finlandia dovrebbe accettare armi nucleari, basi militari permanenti della NATO o truppe stabilmente sul territorio. Il resto dei candidati, da destra a sinistra, mostra oscillazioni che vanno da una sostanziale approvazione (Stubb) a posizioni più attendiste da valutare nel nuovo quadro rappresentato dall’ingresso ufficiale della Svezia nella Nato (Haavisto).

Dopo aver dato una risposta pragmatica e conservatrice ai problemi economici e sociali del Paese con la scelta del governo Orpo, è da vedere come maturerà l’opinione pubblica del Paese in queste ultime settimane. Il ruolo del Presidente è decisivo soprattutto per la collocazione internazionale del Paese. Dopo la decisa scelta pro-Nato della fase Niinistö/Marin, come cambierebbe la Finlandia con una pragmaticissima guida Stubb/Orpo?

La questione riguarda molto i finlandesi, ma molto anche i vicini interessati.

(Foto del titolo: Sasha Silvala ja Sakari Piippo -Yle.fi. Per le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.