Il massacro del 7 ottobre scorso in Israele ad opera del gruppo terrorista Hamas ed affiliati, e i frequenti episodi di attui compiuti da terroristi in Europa ed in tutto il mondo, accelerano le reazioni dei governi per analizzare ed individuare misure che pongano un freno a questo tumore dell’umanità.
In questo quadro, anche il Comitato antiterrorismo del Consiglio d’Europa (CDCT) tiene la sua riunione plenaria a Helsinki dall’11 al 13 dicembre sotto la guida del locale Ministero degli Affari esteri. I membri del CDCT provengono dai 46 Stati membri del Consiglio d’Europa. Inoltre, alle riunioni partecipano regolarmente gli Stati Uniti e diverse organizzazioni come l’UE, Europol, Eurojust, OSCE e Interpol.
Il Comitato lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite e promuove l’attuazione regionale delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’antiterrorismo. La cooperazione antiterrorismo del Consiglio d’Europa si basa sul rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto.
“Al momento, un compito chiave del CDCT sono i negoziati in corso su una definizione paneuropea di terrorismo. Questi negoziati occuperanno gran parte del tempo della riunione di Helsinki. Si tratta di negoziati importanti in termini di lotta al terrorismo. L’UE è l’unica organizzazione a livello internazionale che è riuscita a raggiungere un accordo su una definizione uniforme di terrorismo”, afferma la signora Päivi Kairamo, esperta diplomatica finlandeseche ha la qualifica, certamente unica, di “ambasciatore per la cooperazione contro il terrorismo”.
Gli Stati membri del Consiglio d’Europa hanno adottato la Convenzione europea per la repressione del terrorismo e il relativo Protocollo aggiuntivo sui combattenti terroristi stranieri (FTF). La Finlandia è uno Stato parte di entrambi gli accordi. Oltre alle azioni legate agli accordi, il Comitato attua la strategia antiterrorismo del Consiglio d’Europa. La seconda nel suo genere, la Strategia antiterrorismo del Consiglio d’Europa per il periodo 2023-2027 è stata aggiornata ed adottata la primavera scorsa.
Hamas è considerata un’organizzazione terroristica da molti paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea. La messa al bando di Hamas ha avuto un impatto significativo sulla comunità palestinese in Europa. Molti attivisti palestinesi si sono trovati a dover affrontare accuse penali per le loro attività. Inoltre, le organizzazioni palestinesi che sono affiliate a Hamas hanno avuto difficoltà a operare in Europa.
Gli Stati che hanno messo fuorilegge Hamas come organizzazione terroristica al 20 luglio 2023 sono:
Stati membri dell’Unione Europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia.
Stati non membri dell’Unione Europea: Australia, Canada, Israele, Giappone, Nuova Zelanda, Russia, Svizzera, Stati Uniti, Regno Unito.
L’Unione Europea ha messo fuorilegge Hamas come organizzazione terroristica il 22 dicembre 2001. La decisione è stata presa dal Consiglio dell’Unione Europea, il massimo organo decisionale dell’UE, decisione motivata dal fatto che Hamas è responsabile di numerosi attacchi terroristici contro Israele, tra cui la seconda Intifada; l’organizzazione è stata anche accusata di violare i diritti umani dei palestinesi.
L’Italia ha dichiarato fuorilegge Hamas il 27 febbraio 2002. La decisione venne presa dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno. L’Italia aveva dichiarato fuorilegge Hezbollah, che opera dal Libano, il 15 novembre 2006, anche questa decisione presa dal Consiglio dei Ministri, mentre la UE l’ha dichiarata nel 2013.
(Foto del titolo: Päivi Kairamo alla presidenza del Comitato antiterrorismo del Consiglio d’Europa nel 2021-2023, foto UM)