Heikki Aalto-Alanen presenta a Roma “Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura”

Con una nostra intervista all'autore

Il volume “Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura” di Heikki Aalto-Alanen,  pubblicato in italiano da Salani Editore (dicembre 2023), è stato presentato dallo stesso autore, in anteprima e in esclusiva per l’Italia, mercoledì 27 marzo, dalle 18 alle 19.30, presso la Sala Carlo Scarpa del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

foto di Arianna Callocchia

L’incontro con Heikki Aalto-Alanen, al quale è intervenuto anche lo storico dell’arte Claudio Strinati, è stato organizzato in collaborazione con Artek e Salani Editore in occasionedella mostra“AALTO: Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto”ospitata al MAXXI eaperta al pubblico finoal 26 maggio, di cui abbiamo riferito su questo sito.

“Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura” è una biografia visuale in cui Heikki Aalto-Alanen, nipote dei due grandi architetti e designer finlandesi e presidente del consiglio di amministrazione di Alvar & Aino Aalto Estate Ltd, celebra e racconta con cura il progetto di vita dei suoi nonni che, guidato da una esuberanza di sogni e obiettivi comuni, univa amore e lavoro, creatività e genialità.

«Aalto intitola sempre le sue mostre e firma le sue opere a nome di Aino e Alvar Aalto. Non è solo un gesto da gentiluomo mettere per primo il nome della moglie; fin dai primi anni di studio, il fondamento del loro matrimonio solido e stabile è stato la collaborazione e la condivisione degli obiettivi. Oltre a ciò, il loro vero segreto è forse il fatto che, pur essendo come persone completamente agli antipodi, erano al tempo stesso anche uguali. Alvar Aalto è irrequieto, esuberante, imprevedibile, quanto Aino era sempre concentrata, diligente e riservata. È come se fossero usciti dal Kalevala. È un bene che dell’acqua cheta scorra intorno a un vulcano». (Sigfried Giedion, 1949)

“Heikki Aalto-Alanen offre ai lettori qualcosa di nuovo e inaspettato, una storia d’amore tra due grandi architetti e designer del XX secolo che viene riflessa nelle loro lettere. Il libro, infatti, paragonabile ai romanzi epistolari francesi e inglesi del ‘700, è costituito per la maggior parte di lettere, alcune delle quali dei veri piccoli capolavori intellettuali e altre molto commoventi” ha dichiarato Claudio Strinati.

Il volume di Heikki Aalto-Ainen è anche un racconto visivo ricco di immagini e disegni. Tra i tanti progetti presentati nel volume: la Biblioteca civica di Viipuri in Russia, in territorio finlandese all’epoca della sua realizzazione (1927 – 1935), il Sanatorio di Paimio in Finlandia (1929 – 1933), concepito come uno strumento medico per favorire la guarigione dei pazienti e la Villa Mairea a Noormarkku in Finlandia (1937 – 39) uno degli edifici simbolo dell’architettura del XX secolo.

Vasi in vetro all’Esposizione di Parigi, foto di archivio Famiglia Aalto, courtesy Heikki Aalto-Alanen

Oltre ai progetti di architettura sono illustrati anche una selezione di tessuti, ceramiche, sedute in legno curvato e oggetti in vetro, diventati icone del design moderno. Una sezione speciale è dedicata ad Artek, azienda fondata nel 1935 a Helsinki da Aino e Alvar insieme alla mecenate appassionata d’arte Maire Gullichsen e allo storico d’arte e critico Nils-Gustav Hahl che, pioniera del design finlandese contemporaneo, è attiva ancora oggi a livello internazionale continuando a produrre e a diffondere nel mondo le loro creazioni.

Completano la pubblicazione gli album fotografici e le lettere sui viaggi degli Aalto, intrapresi insieme o separati, come ad esempio solo per citarne alcuni: il loro viaggio di nozze in Italia; la vacanza estiva in Finlandia con l’amico e collega László Moholy-Nagy; la visita alla Triennale di Milano per allestire un pluripremiato padiglione Artek; lo straordinario soggiorno negli Stati Uniti con i figli durante la Seconda guerra mondiale.

“Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura” è, dunque, un libro da leggere non solo per scoprire il lato umano della coppia di architetti e designer finlandesi più rinomati del XX secolo ma anche per immergersi nella vita sociale e culturale della loro epoca.

Per l’occasione, abbiamo intervistato l’autore del volume, Heikki Aalto-Alanen

Com’è nata l’idea di scrivere un libro sui tuoi nonni?

L’idea di scrivere un libro sui miei nonni era nella mia mente da molti anni. Negli anni ’90 (non ricordo l’anno esatto) mia madre Johanna mi diede la raccolta di lettere che Aino e Alvar si erano scritti durante i loro anni insieme. Leggere quelle lettere mi ha dato un quadro completamente diverso del rapporto tra Aino e Alvar Aalto sia nel lavoro che nella vita privata rispetto a quello descritto nelle precedenti biografie di Alvar Aalto. Mi resi conto che nelle lettere c’era una storia che un giorno avrei dovuto raccontare in un libro e l’opportunità di farlo si è presentata solo quando sono andato in pensione nell’anno 2018. Quando ho iniziato a scrivere non avrei mai potuto immaginare quale sarebbe stato il risultato finale. Per me è stato come intraprendere un viaggio per conoscere meglio i miei nonni e capire come lavoravano e collaboravano insieme negli anni in cui si affermò la reputazione di Alvar Aalto come uno dei principali architetti del movimento moderno.

Qual è il punto chiave del libro?

Foto ritratto di Aino sul pianoforte, foto di Anna Rantanen/Otava, courtesy Heikki Aalto-Alanen

Penso che il punto chiave del libro sia quello che Aino e Alvar Aalto hanno lavorato a stretto contatto quando hanno creato alcuni dei primi loro capolavori, come ad esempio il sanatorio di Paimio che ha reso famoso il nome di Alvar Aalto. La loro vita insieme è stata una vera partnership in architettura. Detto questo non voglio comunque sopravvalutare l’importanza di lei di Aino o cercare di separare in qualche modo il suo ruolo di lei dalla totalità. Come in tutte le buone partnership, il risultato finale è sempre la somma del talento e del duro lavoro dei singoli individui e nel caso di Aino e Alvar la ricerca del giusto equilibrio è stato il punto chiave. È come scrisse Sigfried Giedion (1888 –1968) nel necrologio di Aino Aalto nel 1949: “il loro vero segreto è che come persone, sebbene siano completamente opposti, sono anche uguali”.

Cosa volevi raccontare ai lettori?

Volevo raccontare la vera storia di Aino e Alvar Aalto che è anche una storia d’amore. Aino aveva incontrato Alvar quando erano molto giovani ed è stato grazie al loro lavoro insieme che l’architettura e il design sono riusciti a raggiungere i livelli che conosciamo oggi. Ciò non toglie nulla alla creatività e al talento di Alvar Aalto ma possiamo dire che insieme gli Aalto erano più forti che separati.

A quale target di lettori potrebbe interessare il volume?                                                     

Chiunque sia interessato alla storia dell’architettura e del design moderno dovrebbe leggere il libro! La maggior parte dei lettori saranno sorpresi di scoprire che Aino e Alvar Aalto lavoravano come partner alla pari nel loro studio di architettura negli anni ’20 e ’30, quando la fama internazionale di Alvar Aalto stava nascendo. Il libro è, inoltre, anche una storia d’amore che presenta il lato personale della vita di Aino e Alvar Aalto.

In quali lingue è stato tradotto il volume?

Finora il mio libro su Aino e Alvar è stato tradotto in inglese, francese, giapponese, estone, ungherese e italiano. Le edizioni in inglese e francese sono  diverse da quella originale finlandese perché sono state pubblicate con molte bellissime immagini da Phaidon, uno dei migliori editori di libri d’arte.

Perché hai deciso di pubblicare il volume anche in italiano?

Aino e Alvar Aalto amavano sia la cultura che lo stile di vita italiano e l’architettura italiana ha influenzato molto profondamente il loro lavoro nei primi anni della loro carriera. Credo, inoltre, che gli italiani amino gli Aalto tanto quanto gli Aalto amavano l’Italia. I miei nonni avevo visitato l’Italia molte volte durante i loro anni di vita insieme. Aino era stata in Italia per la prima volta dopo la laurea con una coppia di suoi amici nell’anno 1921 e Alvar, invece, nell’ottobre del 1924 durante la luna di miele a Venezia e Firenze. Dopo la morte di Aino nel 1949, Alvar si recava in Italia con Elissa quasi ogni anno. Anch’io ho cercato di continuare l’abitudine di venire in Italia ogni anno. Per me è stato chiaro fin dall’inizio che mi sarebbe piaciuto che il libro fosse tradotto in italiano e mi sento davvero grato e orgoglioso.

Arredi Artek all’Esposizione di Parigi, foto Fondazione Alvar Aalto, courtesy Heikki Aalto-Alanen

Heikki Aalto-Alanen è l’attuale presidente del consiglio di amministrazione di Alvar & Aino Aalto Estate Ltd ed è stato vicepresidente della Fondazione Alvar Aalto e membro del consiglio di amministrazione di Artek, nonché membro del consiglio dell’Accademia Alvar Aalto.

Aino e Alvar Aalto. Una storia di amore e di architettura di Heikki Aalto-Alanen

Traduzione italiana di Marcello Ganassini e Nicola Rainò

Salani Editore, 2023