Trieste dopo-Wärtsilä: nasce un nuovo polo industriale

Un bollente pomeriggio romano ha visto la sottoscrizione, presso il Ministero per le Imprese, MIMIT, dell’Accordo di programma per la reindustrializzazione del sito produttivo di Bagnoli della Rosandra (Trieste). L’Accordo, che conclude una fase durata due anni di una vertenza non facile e costellata di saliscendi, prevede che l’italo-svizzera MSC dell’armatore sorrentino Aponte rilevi dalla multinazionale finlandese Wärtsilä lo stabilimento produttivo di Bagnoli per avviarvi una produzione di moderni vagoni e carrelli ferroviari, circa 1.500 unità l’anno a regime, assorbendo i 261 lavoratori in esubero da Wärtsilä ed attuare un piano industriale nei prossimi mesi con un investimento da circa 100 milioni di euro nell’impianto, mantenendo i livelli occupazionali delle altre sedi in Italia e di quella di Trieste, che occupano 700 unità, dove restano  il settore servizi ed un centro di ricerca e sviluppo. 

 “Siamo davvero soddisfatti di aver firmato l’accordo che ci consentirà di procedere ora speditamente con la riconversione dello stabilimento per realizzare un nuovo polo industriale innovativo e all’avanguardia in Europa, in grado di produrre, a regime, almeno sui mille vagoni ferroviari all’anno. Un risultato che premia il grande lavoro di squadra e l’impegno di tutte le parti coinvolte”, hanno commentato i rappresentanti del gruppo Msc e Innofreight, soci paritetici della nuova società Innoway Trieste, dopo la firma dell’accordo.

L’obiettivo – spiegano le due società – è quello “di realizzare entro il 2025 i prototipi dei primi carri ferroviari destinati ad ottenere tutte le certificazioni per poi avviare subito la produzione di serie e lo sviluppo di tutte le innovazioni successive. Parallelamente, saranno realizzati programmi di formazione per i dipendenti con un progressivo incremento dell’attività produttiva che si prevede raggiungerà il pieno regime nel 2027”. Secondo Msc e Innofreight “l’accordo non si sarebbe mai potuto raggiungere senza il contributo delle parti sociali, del ministero delle Imprese, dei sindacati,della Regione Friuli-Venezia Giulia, di Confindustria Alto Adriatico e di tutti gli attori istituzionali coinvolti che ringraziamo per l’impegno e la preziosa collaborazione”. Dopo aver ringraziato i lavoratori “che sono stati fondamentali per il successo del nostro progetto”, le due società annunciano che “nei prossimi mesi inizieranno le procedure per lo smantellamento delle strutture presenti nel sito e l’allestimento dei nuovi macchinari necessari per le linee produttive, procedendo quindi per fasi progressive”.

Da parte sua il ministro Urso ha dichiarato che “si conclude così nel migliore dei modi una crisi durata oltre due anni, attraverso il concorso corale di tutti gli attori: un successo del sistema Italia. Abbiamo salvaguardato i posti di lavoro e avviato a riconversione un sito industriale, che era destinato a chiudere, con l’intervento di un attore internazionale pronto a sviluppare un progetto duraturo per il territorio ad alto contenuto tecnologico. Per questo la vertenza Wärtsilä sarà un esempio anche per altre crisi aziendali che il Mimit sta portando a soluzione positiva. Con la partecipazione di tutti è stato possibile portare a termine l’Accordo di Programma in soli 4 mesi, che ridisegnerà una parte significativa delle aree portuali e retroportuali di Trieste“.

MIchele Cafagna

“La firma dell’Accordo di Programma è un risultato importante e non scontato, raggiunto grazie alla collaborazione di tutti, amministrazione pubblica, organizzazioni sindacali e soggetti privati”, ha dichiarato Michele Cafagna, Amministratore Delegato di Wärtsilä Italia. “Una tappa che vuole essere un punto di partenza per la crescita e lo sviluppo dell’area di Trieste che vedrà tutti protagonisti. Per Wärtsilä , Trieste e l’Italia rimarranno sedi importanti per le attività di ricerca e sviluppo, vendita, servizi, gestione progetti e formazione.”(Foto del titolo Foto adriaports.com)

Gianfranco Nitti
Giornalista e membro italiano dell'Associazione della Stampa Estera, visita regolarmente la Finlandia, in particolare la Lapponia, di cui scrive da anni.