La Riforma dello Spirito: la Finlandia e l’Alcool Act

Se in Italia si discute e ci si spacca, anche all’interno delle coalizioni di governo come nelle file dell’opposizione, per il Jobs Act, o la riforma del sistema elettorale, in Finlandia capita che in Parlamento ci si divida e si rompano consolidate alleanze per l’Alcool Act. Ogni Paese ha lo spirito che si merita. A volte la Finlandia sembra anche a noi un Paese Normale.

In discussione è l’innalzamento del limite di volume alcolico nella vendita diretta di negozi e ristoranti dal 4,7 % al 5,5 %. Possibile che si arrivi ai ferri corti per meno di un grado? La questione è, anche qui, complessa. E parte da lontano…

In principio era la Commissione Europea, che ha stabilito già da quel dì che l’attuale sistema di vendita degli alcoolici in Finlandia deve andare verso una totale liberalizzazione del mercato. Ma  il paese nordico, tra rinvii e concessioni, ha ancora un regime di monopolio per quanto riguarda la commercializzazione al dettaglio delle bevande alcoliche con gradazione superiore al 4,7 % di volume alcolico.
Le finalità di questo monopolio statale sono sostanzialmente due. La prima, di carattere sanitario: l’alcolismo è una piaga sociale e quindi si impone per lo Stato la necessità di controllare la vendita di alcolici con lo scopo di ridurre o almeno contenere i consumi. La seconda motivazione è di tipo fiscale: sulla vendita di alcolici grava un’elevata tassazione che rappresenta una fonte significativa di entrate fiscali.

Anno 1932: inaugurazione della prima rivendita Alko a Helsinki

Il monopolio statale in Finlandia si chiama Alko Oy ed è gestito dal Ministero della Sanità finlandese. Fondata negli anni ‘30 del Novecento, questa agenzia ha gestito fino a metà degli anni Novanta in regime di monopolio totale importazione, distribuzione e vendita delle bevande alcoliche. Dal 1995 è stata liberalizzata l’importazione e la distribuzione all’ingrosso, ma la vendita al dettaglio è rimasta in mano al monopolio statale che gestisce circa 500 punti vendita in tutto il paese, con oltre 2700 dipendenti.
Solo nel febbraio 2016 si è avviato l’iter preparatorio della Riforma dell’Alcool Act, allorché il Ministro degli Affari Sociali, Juha Rehula, ha presentato il suo progetto preliminare alla commissione ministeriale di Sanità. Il progetto cercava di trovare un punto di equilibrio tra la preoccupazione per gli effetti negativi del consumo e le esigenze della produzione.

Alla cassa di una rivendita Alko nel 1975

Dopo lungo studio e lunghe discussioni i tre partiti di governo sembravano aver trovato l’accordo per una serie di modifiche della severa legislazione statale sulla vendita delle bevande alcoliche.  Cosa dovrebbe cambiare?
Il massimo volume alcolico  consentito delle bevande in vendita nei negozi normali salirebbe dal 4,7% attuale al 5,5 %. Il partito di Coalizione e il partito populista degli Strafinni (Perussuomalaiset) si sono dichiarati favorevoli da tempo, mentre il Partito di Centro del primo ministro Juha Sipilä, che ha  forte radicamento in provincia e nelle zone rurali, si è mostrato altalenante. Qualcuno, al suo interno, sostiene che consentire la vendita della cosiddetta birra “A” (a forte gradazione) al dettaglio farà aumentare il consumo complessivo di alcool.


Ma vediamo più da vicino cosa prevedono le modifiche previste nel disegno di legge.
Ristoranti e bar saranno autorizzati a iniziare la vendita al dettaglio di bevande alcoliche con un contenuto alcolico fino al 5,5%.
Le piccole distillerie saranno autorizzate alle vendite al dettaglio di birre ad alto contenuto alcolico.
I negozi del monopolio Alko resteranno aperti la sera un’ora in più, fino alle 21.
Abolite le licenze speciali per la vendita di alcol in bar e ristoranti a tarda notte, per cui tutti i locali autorizzati potranno servire alcolici fino alle 4 del mattino.
Non saranno più necessarie zone “recintate” per la vendita di alcolici durante feste e festival.
Niente più restrizioni sull’utilizzo di ingredienti per la preparazione a casa di birra e vino, fine delle restrizioni sulla produzione di bevande fermentate.
Il personale di 16 e 17 anni potrà servire alcolici sotto la supervisione di un adulto.
Limitate anche le restrizioni sulle pubblicità relative, e permesso di usare espressioni accattivanti tipo “happy hour”.

La proposta ha avuto il sostegno delle piccole distillerie private e dei dettaglianti, ma con la netta opposizione della Alko, che teme per un crollo delle sue vendite.
Naturalmente la varietà degli interessi in gioco (produttori di birra, ristoratori, monopolio) trova ampia eco tra i diversi partiti, anche all’interno del governo. E ogni giorno si registrano nuove prese di posizione, preludio a scontri e compromessi nuovi. Il governo attuale ha una maggioranza di 106 membri (sul totale di 200) ma questa primavera 15 deputati del Centro e qualcuno del partito di Coalizione si sono schierati contro questa riforma.

Intanto cambia la leadership del partito governativo degli Strafinni, vince un estremista e razzista, Jussi Halla-aho, e il governo minaccia le dimissioni, ma i ministri strafinni decidono di staccarsi dal partito e formano un gruppo autonomo, Nuova Alternativa (Uusi Vaihtoehto), naturalmente deciso a restare nel governo. Non solo, ma poche ore dopo si sa che stanno fondando un nuovo partito, Futuro Azzurro (Sininen Tulevaisuus). Al cui interno Simon Elo, a proposito dell’Alcool Act, dichiara di appellarsi alla “libertà di coscienza” . Fantastico: non sembra una storia italiana?

La proposta di legge ha avuto anche echi internazionali, finendo per allarmare il Monopolio vicino, Systembolaget, che ha la stessa funzione di Alko in Svezia. Una nota di preoccupazione è stata inviata dall’agenzia alla Commissione europea sottolineando i rischi per la salute dei vicini se il Parlamento finlandese approvasse la riforma.

Systembolaget mette a confronto i diversi Paesi del Nord Europa: “Il consumo totale di alcoolici nei Paesi Nordici è di 10,4 litri di alcool puro per adulto, cifra inferiore alla media EU di 12,5 litri”, scrive Kenneth Bengtsson, presidente dell’agenzia. E aggiunge: “Nei Paesi Nordici il consumo totale di Svezia e Norvegia è significativamente inferiore a quello finlandese”. Ma evita di fare riferimento alla media comunitaria.

La situazione è in continua evoluzione. Arriva la festa di Juhannus, a cavallo del solstizio d’estate, anche di notte il cielo di Finlandia è sempre più azzurro, e più normale. Salute!

(La Rondine – 22.6.2017)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.