Alle ore 14, come previsto, s’è tenuta a Turku la conferenza stampa della Polizia investigativa per fare un bilancio a ventidue ore dall’attentato terroristico di venerdì 18. Hanno parlato la responsabile delle indagini Crista Granroth, Robin Lardot, capo della polizia investigativa e il vice questore del distretto sud-occidentale Kari Puolitaival. Nella cronistoria degli eventi fatta da Lardot, è stato confermato quanto già noto almeno stamattina. Che l’attentatore, un marocchino di diciotto anni, ha sferrato l’attacco contro inermi cittadini alle 16:02 in Piazza del mercato, prima di darsi alla fuga in direzione di Puutori, per essere quindi colpito a una gamba da un proiettile sparato da una pattuglia di agenti, intervenuti alle 16:05.
Un dato interessante, a proposito di quei tre minuti criminali del marocchino, è che il giovane ha scelto come vittime delle donne, riuscendo a portare a termine il suo gesto micidiale nei confronti di due donne finlandesi. Due uomini rimasti feriti sarebbe stati coinvolti perché erano intervenuti nel tentativo di aiutare le vittime.
Ne ha parlato Crista Granroth, che ha poi portato altri elementi di novità, anche in risposta alle domande dei giornalisti. Ha precisato che il marocchino risultava abitare a Turku dall’aprile del 2016, e che altri quattro marocchini sono stati fermati nel corso delle indagini portate freneticamente avanti nel corso della notte. Alla domanda sui collegamenti tra questi fermati e l’assassino gli investigatori si sono riservati di rispondere in seguito, ma hanno precisato che esiste una serie di circostanze fattuali che lasciano pensare a un possibile collegamento. Nei confronti di uno dei fermati è stato spiccato un mandato d’arresto.
Quanto alle ragioni per cui adesso si ritiene che ci sia una matrice terroristica, Crista Granroth ha precisato che ci sarebbe una serie di elementi di natura “ideologica”, emersi durante le indagini, che lo confermerebbero.
Ma poiché per ora il marocchino arrestato e ricoverato in ospedale si è rifiutato di rispondere alle loro domande, bisogna aspettare ulteriori indagini.
Confermato che le due vittime sono due donne finlandesi, è stato poi precisato che dei tre stranieri feriti uno solo è svedese, mentre gli altri due sono di nazionalità britannica e italiana. In serata è poi stato rivelato il nome della nostra connazionale: si tratta di Lisa Biancucci, trentenne ricercatrice originaria di Bibbiena colpita a una spalla mentre portava in carrozzina la sua bimba di sei mesi. La donna è stata dichiarata fuori pericolo.
Quanto a un furgoncino sequestrato dalla polizia, risulta di proprietà di uno dei fermati. Ad ogni modo, è stato ribadito, si sarebbe trattato di un piano predeterminato, e non di un gesto casuale o spontaneo.
Alle domande su eventuali collegamenti con organizzazioni esterne, gli investigatori hanno detto che tutto è possibile, ma che bisogna aspettare di approfondire questi aspetti. Ad ogni modo, c’è ancora molto da chiarire, e ne sapremo di più nei prossimi giorni.
La Rondine – 19.8.2017