“Schiavi in Italia”, documentario finlandese sul Belpaese

Ulkolinja (linea esterna) è un programma della televisione pubblica YLE che va in onda il giovedì in seconda serata da oltre 40 anni. Ogni settimana presenta un reportage o un documentario su temi di attualità estera e di politica internazionale. Il 21 marzo è stato il turno dell’Italia, questa volta presentando qualcosa di molto diverso dalla versione patinata dell’eterna vacanza, che in genere qui prevale sugli schermi. Il servizio, dal titolo Orjana Italiassa (Schiavi in Italia), riporta le storie e il punto di vista di immigrati che vivono in Italia, soprattutto dopo l’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto sicurezza”.

Le riprese si spostano per lo più tra Milano e Roma, dove incontriamo persone da decenni in Italia che, dopo aver perso il lavoro, si ritrovano a dormire per strada, ragazzi che aspettano due anni per vedersi negato un permesso nonostante abbiano un lavoro regolare, una famiglia marocchina separata per oltre un anno per un’irregolarità causata dal fatto che un datore di lavoro non aveva pagato i contributi. Uomini disperati che vengono pagati 30 euro al giorno per distribuire volantini e vivono con la famiglia nelle rovine di uno stabilimento di Roma, la “Penicillina”, del cui sgombero si è parlato sui giornali alla fine dello scorso anno.

Il documentario ci ricorda anche che 20 anni fa al posto degli africani c’erano gli albanesi, e incontra una famiglia arrivata all’inizio degli anni 2000 e sottolinea i problemi delle seconde generazioni, tornati alla cronaca anche grazie a Rami, il ragazzino sull’autobus dirottato a San Donato Milanese che ha chiamato i soccorsi. Infatti anche la figlia di questa famiglia albanese è senza cittadinanza, pur essendo nata in Italia, e solo dopo anni ha avuto un permesso di soggiorno permanente e non deve più rinnovarlo ogni anno.

Ogni storia ci sbatte in faccia l’umanità di queste tragedie, ci ricorda che dietro la demagogia e le statistiche ci sono sofferenze e situazioni che è fin troppo facile ignorare. 
Soprattutto per chi, come noi, è ospite in un Paese straniero, ogni storia ci rende più consapevoli della nostra situazione di privilegio. Inoltre almeno personalmente, addolora assistere da lontano alla deriva italiana che, parafrasando un paio di intervistati, sta diventando un “Paese di merda”.

Ci sono però anche degli esempi di società civile che si oppone, dai volontari, associazioni e parte della Chiesa che tentano di aiutare queste persone. Come il programma accoglienza stranieri in 19 comuni spopolati nella provincia di Benevento e Avellino, che però rischia di essere chiuso perché finanziato soprattutto da fondi ministeriali.

Orjana Italiassa non è di facile visione, ma forse dovrebbe essere trasmesso anche in Italia, magari farebbe riflettere qualcuno dei nostri concittadini prima di postare commenti razzisti sui social network.

Ulkolinja: Orjana Italiassa è disponibile su YLE Areena

Le immagini sono tratte dal sito Yle.fi

Andrea Magni
Laurea in lingue orientali e un passato in editoria, ha venduto l'anima al digital marketing dopo essersi trasferito in Finlandia nel 2003. Ama scrivere e cucinare, ma non scrivere di cucina.