Impossibile vivere in Finlandia e non aver notato, specie durante il periodo natalizio, una curiosa pietanza dal nome familiare: italiansalaatti. Presi dall’entusiasmo di mangiare rucola che non costi più dell’oro e magari mesticanza introvabile in terre nordiche, chi non si è avventato su un nome tanto nostalgico? Ma tutti abbiamo capito al primo cucchiaio la triste verità: l’insalata italiana finlandese è tanto italiana quanto è russa l’insalata russa italiana. Anzi, sono la stessa cosa! A volte, la versione finlandese include la spiacevole aggiunta di pasta (rigorosamente scotta).
Questa particolare insalata fu proposta per la prima volta dallo chef francese Lucien Olivier nel 1860 che la servì in un ristorante dell’hotel Hermitage di Mosca. L’insalata si è presto diffusa con moltissime varianti in tutto il mondo come e spesso con diversi nomi: Salade Olivier, Insalata russa o Insalata acida di patate russe. I francesi considerano l’insalata “autentica russa” e i russi la considerano “autentica francese”. La cucina russa fu fortemente influenzata dallo zar Pietro il Grande (1672-1725), che, dopo aver studiato in Europa, importò cucina europea come fornelli, padelle, salse tedesche e vini ungheresi. Mentre fu Caterina la Grande (1729-1796) che portò gli chef francesi alle corti russe che adattarono la loro cucina francese alle usanze e abitudini russe, creando così la cucina russa classica nel 19° secolo. Non si sa per quale ragione i finlandesi abbiano iniziato a chiamarla “insalata italiana” ma possiamo presupporre antiche animosità tra i due Paesi confinanti, un’approssimativa conoscenza dei Paesi mediterranei e/o un eccessivo consumo di alcolici, fatto sta che la ricetta rimane alquanto facile e sfiziosa, soprattutto senza pasta. (l.v.)