Le vacanze di Natale e il clima soleggiato hanno fatto sì che il weekend di apertura di Lux Helsinki 2020, il Festival dell’arte della luce, raggiungesse un numero record di visitatori: nei cinque giorni della sua durata, dal 4 all’8 gennaio, si stima che abbia attirato oltre 600.000 persone lungo i 2,5 chilometri del suo percorso principale.
Oltre alle opere qui raccolte, varie installazioni luminose sono comparse in sei siti satelliti, da Hanasaari, a Espoo, a Itäkeskus, e in un ambiente insolito come lo zoo di Helsinki. Inaugurata il giorno di Natale, Lux Korkeasaari ha attirato circa 25.000 visitatori, raccogliendo € 15.000 donati per la protezione dei leopardi delle nevi.
Particolarmente suggestiva Nostalgia dell’artista Jaakko Niemelä, in Kauppahallitori, un assaggio dell’installazione esposta all’HAM.
Inoltre, il Lux Helsinki Eat ha coinvolto più di 20 ristoranti che hanno proposto piatti creati appositamente per il festival.
L’attualissimo tema della natura era presente in più di un’opera, primo fra tutti il Gufo-specchio (Bubo Speculus) di Jere Suontausta, simbolo dell’edizione di quest’anno, che ha osservato i visitatori dall’alto di un ramo di un albero sulla spiaggia di Kaisaniemenranta.
Meri Ekola, l’artista che ha creato l’opera Magic Mirror installata a Tokoinranta, è stata invece ispirata dalle immagine speculari ed i riflessi che da sempre affascinano l’uomo.
Difficile dire quali delle 9 opere del percorso principale fosse più intrigante, di certo il Large Fire Tornado dell’olandese Ivo Schoofs (già presente l’anno scorso con Large Pendulum Wave) aveva un che di ipnotico: una fiamma rotante che arrivava fino a 16 metri di altezza. Il fatto che lungo il percorso del festival la normale illuminazione stradale fosse stata spenta rendeva l’atmosfera ancor più suggestiva e faceva risaltare ancor più le opere presentate.
Lux Helsinki è stato organizzato dalla Helsinki Event Foundation e prodotto da Susa Nokelainen. Il percorso e le opere sono stati progettati e prodotti da Sun Effects Oy e curati da Ilkka Paloniemi, Christina Dvinge (DK) e Martin Posta (CZ). Hanno esposto artisti provenienti da otto diversi paesi: Turchia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Lituania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Austria.