Del senso “orizzontale” della parola “terassi” nella vita in Finlandia ha testimoniato qui Marcello Ganassini: non un rimando a prestigiosi attici e sublimi altane, ma uno spazio “terra terra e per tutti”. Sempre in quella voce del nostro Vocabolario si diceva della mancanza, in Finlandia, di una “terassikulttuuri” come in altri più frequentati centri europei, ma il tempo, e la pandemia, stanno paradossalmente ribaltando questa concezione.
Di fronte alla crisi senza precedenti che ha investito la ristorazione, a Helsinki ci si è impegnati a trovare spazi aperti in cui collocare a debita distanza sedie e tavolini, contanto sul clima più benevolo dell’estate e sulla voglia dei cittadini di uscire di casa e tornare a mangiare al ristorante. Il luogo che meglio si prestava per la sperimentazione era la grande Piazza del Senato, piazza monumentale ma atipica rispetto alle Piazze Maggiori italiane, luoghi di alta socializzazione. A Helsinki, in Piazza del Senato in genere si tengono manifestazioni ufficiali, o fiere, o si radunano i turisti d’estate. Ma non conosco amici finlandesi che, dicendo “ci vediamo in piazza”, intendano proprio quel luogo. Adesso, invece, proprio la crisi scatenata dalla pandemia ha portato paradossalmente ad un aumento imprevedibile di vita sociale proprio nella Piazza. Un mutamento non da poco, roba di un certo interesse per i sociologi.
L’insediamento nella piazza di sedie e tavolini e stand è stato reso possibile dalla fine delle restrizioni sugli orari di apertura dei ristoranti, sugli orari di vendita delle bevande e sul numero dei clienti, non più limitati ai sensi della legge sul coronavirus. L’unica restrizione ancora in vigore è che ogni cliente deve avere un posto a sedere.
In un servizio apparso su Helsingin Sanomat leggiamo di 480 posti a sedere nella piazza, cui se ne aggiungeranno altri 350.
Ma dal momento che molti clienti si servivano dell’asporto dagli stand dei diversi ristoranti e pizzerie disposti intorno alla piazza, allo stato attuale si può già parlare di un totale di circa 600 persone servite contemporaneamente.
Nei giorni di maggiore afflusso, si parla di 7000 clienti accorsi in piazza, e le code sono state abbastanza lunghe, in certi momenti.
Nello stand del ristorante Loop, Maria Carvajal ha apprezzato le disposizioni per Piazza del Senato ed è lieta che vengano aggiunti più posti per i clienti. “Domenica, le persone dovevano fare la fila dato che non c’erano posti a sedere sufficienti per tutti. Alcuni hanno deciso di rinunciare”, si rammarica la responsabile dello stand.
Che però testimonia di un apprezzamento generale della cllientela, che si augura che l’iniziativa possa ripetersi (magari non per ragioni sanitarie) anche l’anno prossimo.
Una sorpresa anche per i ristoratori, tenuto conto che l’organizzazione ha richiesto soltanto sei settimane. Dovendo risolvere problemi non di poco conto, in uno spazio aperto, come consentire l’approvvigionamento di acqua corrente ed energia elettrica.
L’afflusso della clientela ha sorpreso anche i gestori del ristorante Dogs and Bubbles, al punto che si son visti costretti ad assumere un altro cuoco.
Jesse Laitinen, responsabile per lo stand del ristorante Sea Horse, afferma che il numero di clienti lo “ha sbalordito”. Il calzone alle aringhe è andato letteralmente a ruba.
Anche se gli orari di apertura dei singoli ristoranti saranno lasciati liberi, quelli della megaterrazza rimarranno invariati, vale a dire dalle 9 alle 23. Non ci sono progetti per aggiungere servizi igienici nell’area, ma gli orari di apertura dei bagni pubblici della vicina Sofiankatu saranno prolungati. E nell’area verrà aumentata la disponibilità di servizi per l’igiene delle mani.
La megaterrazza resta aperta fino alla fine di agosto. Al momento non si sa nulla di eventuali prolungamenti della licenza, e di quel che avverrà il prossimo anno. Quando, se l’emergenza sanitaria dovesse essere superata, si presenterebbe il problema dell’accoglienza dei pullman dei turisti che, fino all’anno scorso, finivano per congestionare il traffico attorno alla piazza e nelle strade adiacenti.
Ma questa esperienza ha comunque dimostrato che l’utilizzo di luoghi pubblici per la ristorazione ha comunque un futuro, anche in altri spazi urbani. In città, come quelle finlandesi, dove il ruolo delle piazze urbane ha avuto uno sviluppo molto diverso rispetto a quello che conosciamo in Italia, per esempio, chissà che la nuova esigenza di spazi “cittadini” di intensa socializzazione non abbia un riflesso, nel futuro, anche nella progettazione urbana.