Secondo l’ufficio del presidente della Repubblica finlandese Sauli Niinistö c’è stato “un lungo colloquio telefonico” con il presidente russo Putin, il 13 aprile scorso. Nella nota, si sottolinea che gli argomenti trattati sono stati la difficile situazione in Crimea e al confine ucraino. Putin a sua volta ha informato Niinistö del suo colloquio con Biden, e dell’incontro programmato tra i due presidenti.
Niinistö poi ha sottolineato l’impegno del suo Paese per rafforzare lo “spirito di Helsinki” per i suoi 50 anni nel 2015. In fondo alla scaletta, leggiamo di una discussione sulle condizioni di salute di Alexej Navalny. Ma è questa la parte più interessante del colloquio, alla luce della tensione internazionale sul caso dell’oppositore russo.
La Finlandia ha storicamente un grande ruolo di intermediazione tra il vicino orientale e l’occidente, e anche la proposta di rinnovare lo spirito di Helsinki riproponendo l’incontro nella capitale finlandese conferma questa tradizione.
Proprio sul caso Navalny il presidente è stato intervistato da Helsingin Sanomat, e ha rilasciato dichiarazioni di un certo interesse. Questa in particolare: “La detenzione di Navalny deve terminare il più presto possibile. E va detto che non vi è alcun motivo legale nemmeno per trattenerlo in carcere”.

Navalny era stato tratto in arresto dalle autorità russe al suo rientro a Mosca da Berlino, dove era in cura per disintossicarsi da un avvelenamento in Russia.
Niinistö afferma che secondo le autorità russe, Navalny è dovuto rientrare da Berlino perché le regole della sospensione condizionale della pena lo richiedono. Secondo Niinistö, questo motivo non esiste, perché la Russia ha permesso a Navalny di andare in Germania per curarsi. “Anche il presidente russo Vladimir Putin mi aveva informato telefonicamente in agosto che gli sarebbe stato dato il permesso di partire. Se gli è stato concesso di andare all’estero con l’espresso permesso del presidente, come può diventare una violazione quando poi torna spontaneamente in Russia? “
“Su questa base, l’arresto dovrebbe finire, e lui dovrebbe essere rilasciato a piede libero”.
“Un problema molto più grande è legato alla futura sicurezza di Navalny in Russia. È chiaro che l’intera comunità internazionale seguirà il suo caso da vicino”. Niinistö ha detto di aver già contattato Putin sulla questione.
“Sulla questione ho una linea aperta con Putin. Ovviamente ci vorrà del tempo perché il colloquio avvenga. Ma c’è un tentativo in corso di discutere anche di questo. “

Di recente Niinistö ha parlato con Putin due volte, ad agosto e a Capodanno. Poco dopo la prima chiamata di Niinistö, Navalny era potuto partire per la Germania. Il contenuto del colloquio di Capodanno però non è stato rivelato.
Niinistö è uno dei pochi leader EU a tenere regolari contatti con Putin, e prima delle restrizioni per la pandemia i due leader si incontravano un paio di volte all’anno. L’ultimo incontro di persona è avvenuto nell’agosto del 2019 a Helsinki.
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