Elezioni in Finlandia: vincono Perussuomalaiset e Partito di Coalizione, cadono i Verdi

Risultati delle elezioni locali

Helsingin kaupunki / Paavo Jantunen 2020

Il Partito conservatore di Coalizione Nazionale (PCN) è andato oltre le previsioni della vigilia, mentre Socialdemocratici (PSD), Partito di Centro e Verdi hanno perso una bella fetta di elettorato rispetto al 2017. Petteri Orpo, leader del PCN, il partito vincitore, ha dichiarato: “Grazie al popolo finlandese. Grazie agli elettori. Il PCN è il più grande partito per la quarta volta consecutiva”. I socialdemocratici, invece, hanno passato una brutta notte.

Nonostante il successo personale, il leader del PSD e primo ministro Sanna Marin ha dovuto ammettere davanti alle telecamere della Yle, a spogli ancora in corso: “Se i risultati rimarranno gli stessi, sarà ovviamente una delusione. I nostri candidati hanno lavorato molto duramente. Naturalmente analizzeremo i risultati”. Il Partito populista degli Strafinni (Perussuomalaiset) ha ottenuto sostegno, voti e consiglieri in tutto il paese, e un record di preferenze a Helsinki per il suo leader Jussi Halla-aho, ma è rimasto al quarto posto, non riuscendo a superare il Partito di Centro come avevano sperato. Il partito è ora il gruppo più numeroso in almeno sei consigli comunali, e a livello nazionale guadagna più di 500 seggi rispetto alle elezioni del 2017.

A Helsinki la lotta per la scelta del sindaco non è ancora ufficialmente chiusa. Fuori dubbio è la sconfitta della candidata dei Verdi Anni Sinnemäki, probabilmente ostacolata da uno scandalo su certe lottizzazioni scoppiato due giorni prima delle elezioni, cui la candidata verde si è dichiarata estranea. Ad ogni modo, certo è il fatto che la Coalizione Nazionale è stata chiaramente il primo partito della capitale.

Risultati a Helsinki, confrontati con le elezioni precedenti, da vaalit.yle.fi

La delusione tra i Verdi riguarda i suffragi in tutto il Paese, ma soprattutto nelle grandi città, e in particolare a Helsinki, dove hanno perso 3 seggi e più di 12 mila voti. È dall’inizio del secolo che i Verdi aspettavano di diventare il partito di governo della capitale. Dopo i risultati incoraggianti delle ultime politiche, la caduta in queste comunali è stata devastante.

Anni Sinnemäki (wikimedia commons)

Il voto personale della candidata sindaco Sinnemäki è stato nettamente inferiore rispetto alle precedenti elezioni comunali, ma ci sono altri fattori, oltre all’inchiesta cui è sottoposta, che spiegano l’insuccesso. Uno di questi è proprio il successo dei concorrenti. Oltre alla Sinistra, anche il PSD è riuscito ad aumentare i consensi in città, guadagnando un seggio, e Nasima Razmyar ha superato di tre volte il voto personale di Tuula Haatainen, candidato sindaco del partito nelle precedenti elezioni.

Per i Verdi, un’altra crepa elettorale può essere stata dovuta alla concorrenza della Sinistra. Questo partito da anni marca da vicino i Verdi nelle controversie edilizie e urbanistiche legate alla tutela dell’ambiente e ai piani urbanistici della capitale, su cui sono sorte negli ultimi tempi controversie vivaci (di cui abbiamo dato notizia sulla Rondine). È probabile che agli occhi di molti elettori il colore dei Verdi sia apparso alquanto sbiadito, trovando tinte più ecologiche proprio nel partito di Li Anderson, che infatti ha guadagnato due seggi.

Foto da Juhanavartiainen.fi

I risultati comunali di Helsinki, in base a un accordo vigente tra i maggiori partiti, portano a immaginare che il candidato del PCN Juhana Vartiainen diventerebbe il nuovo sindaco della capitale.  E per i ruoli di  vicesindaci sia Anni Sinnemäki sia Nasima Razmyar hanno indicato la loro intenzione di farsi confermare in questi incarichi.  Sempre che le conseguenze dell’inchiesta che riguarda la Sinnemäki non convincano il suo partito a cambiare cavallo.

L’affluenza alle urne a livello nazionale questa volta è in netto calo, siamo al 55,1 percento rispetto al 58,9 percento nel 2017. Conseguenza in parte della mancanza di campagne elettorali dirette in un’elezione eccezionale influenzata dal Covid.

(Foto del titolo da kaupungintalo.hel.fi. Per tutte le foto, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Nicola Rainò
Giornalista, traduttore letterario, studioso di lingua italiana e storia dell'arte. Emigra dal Salento a Bologna per studi, poi a Helsinki per vivere. Decise di fondare La Rondine una buia notte dell'inverno del 2002 dopo una serata all'opera.