Dopo la pausa e gli “scandali” estivi, la politica torna a parlare di sostanza. Giovedì 1 settembre il governo ha presentato i punti chiave della legge finanziaria per il 2023, come da aspettative la lotta all’inflazione e il costo dell’energia sono al centro della proposta.
Nel campo dell’energia gli interventi sono principalmente due: il taglio temporaneo dell’IVA sull’energia elettrica e un supporto mirato a chi è in difficoltà. Il costo totale per le casse dello stato è previsto intorno ai 500 milioni di euro.
Dal prossimo dicembre fino ad aprile 2023 l’IVA sull’elettricità verrà abbassata dal 24% al 10%. Questa riduzione si applicherà solo all’energia, non ai costi accessori (come il trasporto) o alle altre tasse.
L’intervento era stato anticipato nei scorsi giorni da alcuni media, ed era già stato criticato perché costoso e non mirato a chi ne ha davvero bisogno. Così il governo ha annunciato anche delle detrazioni fiscali e sussidi che individui e famiglie con basso reddito possono richiedere in caso si trovino in difficoltà, senza però ancora entrare troppo nei dettagli.
Inoltre il governo ha consigliato alle società energetiche di allungare i tempi di pagamento e controllare l’ascesa dei prezzi, e di aspettarsi una tassa sugli utili straordinari con condizioni di reinvestire in energia pulita.
Un’altra riduzione dell’IVA è prevista nel trasporto: da gennaio ad aprile 2023 su treni, autobus, taxi e voli domestici l’IVA, ora al 10%, verrà annullata.
In supporto alle famiglie, per non erodere il potere d’acquisto, verrà pagata una tredicesima lapsilisä (l’assegno mensile che viene erogato per ogni figlio a carico) il 23 dicembre. Questo sarà per tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito.
Inoltre verranno stanziati 70 milioni di euro per abbassare permanentemente i costi della scuola per l’infanzia. Le riduzioni dovrebbero essere già state applicate dallo scorso agosto.
Nel 2023 ci saranno anche degli aumenti temporanei ai sussidi per genitori single, studenti, disoccupati e famiglie a basso reddito.
Le pensioni verranno aumentate con un indice in base all’inflazione dall’inizio del 2023. Per la pensione media (1600 euro lordi al mese) l’aumento è di circa 100 euro.
Sono previsti anche finanziamenti di 56 milioni di euro per la Finlandia orientale, impattata in particolar modo dalla guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia.
Per l’erario questa finanziaria comporterà un incremento del debito di 8,1 miliardi di euro, che farebbe crescere il debito nazionale a 146 miliardi.
La proposta verrà discussa nei prossimi mesi e dovrebbe essere approvata dal parlamento a novembre.