La fine di novembre è la stagione dei pikkujoulut, feste natalizie aziendali ad alto tasso alcolico dove in genere comportamenti di dirigenti e dipendenti inebriati vengono condonati più che in altre occasioni.
In questa cornice è arrivata il 18 novembre la notizia delle dimissioni di Kaius Niemi, che ricopriva la prestigiosa carica di caporedattore dell’Helsingin Sanomat, il maggiore quotidiano nazionale. Hesari non è solo uno strumento di informazione, ma un’autentica guida intellettuale e morale del Paese. “L’ho letto su HS!” equivale all’italiano “L’ho sentito alla televisione”, con la stessa inappellabile gravità.
Primo a lanciare la notizia è proprio il celebre quotidiano, con una laconica nota in cui si annuncia che Niemi è accusato di “guida in stato di ebbrezza aggravata” in seguito a fatti avvenuti la stessa mattina nel parcheggio sotterraneo del giornale. Dopo solo 4 ore il consiglio di amministrazione lo aveva già rimosso dalla carica. Niemi presenta scuse ufficiali.
Anche i tabloid sembrano esitare ad approfondire la notizia, soprattutto Ilta-Sanomat che appartiene allo stesso gruppo editoriale di Helsingin Sanomat.
Gli avvenimenti del parcheggio della Sanomatalo rimangono quindi un mistero per qualche ora, ma grazie soprattutto al canale TV privato MTV3 iniziano a emergere dettagli.
La sera precedente Niemi ha partecipato a una festa organizzata dal suo giornale nella Sanomatalo, dove è stato consegnato un premio letterario di 15000 euro alla scrittrice esordiente Susanna Hast, e in quell’occasione ha tenuto un discorso.
Alla festa, dove sono stati serviti cibo e alcolici, hanno partecipato scrittori e altri personaggi di rilievo, come il ministro dei trasporti Harakka e il presidente della Kone Antti Herlin.
La festa è proseguita in un locale vicino alla sede del giornale, dove Niemi è stato ripreso mentre “si scatenava” suonando la fisarmonica. La birreria in questione chiude all’una di notte, e alcuni hanno continuato la serata in altri locali. Non è chiaro dove sia stato Niemi tra l’una e le sette del mattino, quando arriva nel parcheggio della Sanomatalo.
I dettagli sugli eventi sono vaghi, ma quello che si sa è che alle sette del mattino un caporedattore molto su di giri monta in auto e tenta di uscire dal parcheggio. Le guardie di turno si sforzano di fermarlo bloccando l’uscita. Niemi, vedendo che la sbarra non si alza, fa più volte retromarcia nel tentativo di attivare il congegno; nelle manovre danneggia l’edificio e diverse auto. Sempre secondo MTV3, ci sono volute tre guardie per far uscire Niemi dalla sua automobile. Nel frattempo era stata avvertita la polizia, che intervenendo sul posto ha constatato che il tasso alcolemico del guidatore era superiore a 1.2. Per la legge finlandese oltre questa soglia scatta l’aggravante.
Niemi contesta l’accusa affermando che era sua intenzione solo di spostare la macchina (come dichiarato al suo ex giornale nell’unico altro articolo sull’argomento) per parcheggiarla all’esterno, e non di mettersi alla guida: “Al mattino ho spostato l’auto che era in garage durante la notte dalla Sanomatalo al parcheggio sulla strada vicina alla rampa in attesa che venissero a prelevarla. Dato che le guardie avevano chiuso la porta, ho fatto retromarcia nel parcheggio dell’atrio come richiesto.”
In sostanza, non aveva alcuna intenzione di andare via guidando l’auto. E questo probabilmente per evitare una condanna: la guida in stato di ebbrezza aggravata è punibile fino a due anni di carcere.
Niemi scrive un tweet il giorno dopo: “La polizia mi sospetta di guida in stato di ebbrezza nel parcheggio di Sanomatalo. Sono profondamente dispiaciuto per questo e ho informato il consiglio di Sanoma che non credo di poter continuare nella mia attuale posizione di caporedattore.”
Tutto così asciutto, paradossalmente, tenuto conto della casuale. Ma proprio questo alimenta più di un dubbio. Sul perché di quelle immediate dimissioni. Poco comprensibili se si tiene conto che il caso (l’ebbrezza) non scandalizza nessuno in Finlandia. E che un coro di elogi all’indirizzo dello stimatissimo professionista ha quasi coperto lo scandalo del fattaccio.
Gaddianamente, viene da pensare che alle cause si accompagnano sempre le concause. La memoria corre al coinvolgimento di Niemi, come responsabile di HS, in un caso di “tradimento” o meglio fuga di informazioni militari riservate. Proprio quest’estate il Tribunale di Helsinki ha ripreso le udienze su un caso che coinvolge tre giornalisti di Helsingin Sanomat: la rivelazione nel 2017 di una struttura di intelligence nella Finlandia centrale in un articolo sulla struttura segreta. Poiché il quotidiano intendeva pubblicare una serie di articoli sull’argomento, i tre giornalisti erano stati denunciati per divulgazione e tentata divulgazione di segreti di Stato. Niemi, come caporedattore, è ovviamente coinvolto. Come ha ricordato poco più di una settimana fa una cronista di un’importante agenzia: “Quello che Niemi ha fatto, o non ha fatto, continueremo a chiederlo finché non avremo una risposta.”
Così c’è chi insinua che Niemi abbia semplicemente colto al volo l’occasione per dimettersi, per passare ad altra attività sottraendosi in parte alla pubblica attenzione. Niente però è dato sapere, allo stato attuale. Restano quelle dichiarazioni, i commenti di rito. Dilungarsi sui come e sui perché suona, come per via Merulana, un “vano borbottio”. Probabilmente la spiegazione di questo pasticcio non la sapremo (“quasi”) mai.