Il nuovo governo Orpo: tagli alla spesa, stretta sull’immigrazione, meno diritti ai lavoratori  

Vahva ja välittävä Suomi, una “Finlandia forte e premurosa” è la promessa del programma di governo appena presentato dalla coalizione di quattro partiti che governerà la Finlandia sotto la guida di Petteri Orpo.

I 70 giorni di trattative sono tra le più lunghe della storia democratica finlandese, per il precedente governo ce ne erano voluti 53, e bisogna tornare indietro agli anni ‘50 per trovare delle negoziazioni più lunghe.
In queste sette settimane gli scontri più evidenti sono stati tra i populisti dei Perussuomalaiset e lo RKP, il partito che rappresenta la minoranza finnosvedese. E spesso è sembrato che lo RKP fosse l’unico a opporsi alle proposte più estreme di Riikka Purra, come l’azzeramento degli aiuti ai Paesi esteri. Anna Maja Henriksson ha già annunciato che il prossimo governo non sarà un “matrimonio felice”; lo RKP faceva parte del governo Marin e si era eccezionalmente tenuto fuori dal governo Sipilä nel 2015 proprio per la presenza dei Perussuomalaiset, ostili al pakkoruotsi, l’obbligo dell’insegnamento della lingua svedese.
In prospettiva italiana sarebbe come se il Südtiroler Volkspartei fosse l’ultimo baluardo della democrazia. 

I leader dei quattro partiti di governo: Riika Purra (PS), Sari Essayah (KD), Petteri Orpo (KOK), Anna Maja Henriksson (RKP). Foto Valtioneuvosto

Ma quali sono i punti principali dell’accordo? In campagna elettorale il Kokoomus aveva promosso come obiettivo principale la riduzione del debito pubblico e la crescita dell’impiego, mentre la piattaforma dei Perussuomalaiset verteva sull’immigrazione, la sicurezza interna e la riduzione del costo dei carburanti. Molte di queste promesse sono incluse nel programma di governo.

Immigrazione

La quota di rifugiati verrà dimezzata da 1 050 a 500 all’anno, gli aiuti ai Paesi esteri ridotti di un terzo a 500 milioni annui, smentendo anche la retorica dell’ “aiutiamoli a casa loro”. 

Cresce il reddito minimo mensile necessario per ottenere un visto lavorativo (da 1 330€ a 1 600€). In caso di perdita di lavoro, i possessori di questo tipo di visto avranno tre mesi per trovare un nuovo impiego pena l’espulsione dal Paese.

Diventerà anche più facile espellere gli illegali, ma per le persone con un salario superiore ai 4 000€ mensili si promette la concessione del visto entro un mese.

Più difficile invece ottenere permessi di soggiorno (sei anni di residenza, test di lingua e due anni senza disoccupazione) e la cittadinanza (otto anni di residenza, test di lingua ed educazione civica, e anche una soglia di reddito).

Lavoro

Qui l’obiettivo è quello di aggiungere 100 000 lavoratori, tra cui anziani, “rimuovendo barriere per rendere più facile l’assunzione e diventare imprenditori”.

Basterà una “valida ragione” (asiallinen syy) per licenziare un lavoratore e basteranno 7 giorni di preavviso per la cassa integrazione. ll primo giorno di malattia non sarà retribuito a meno che non sia specificato dal contratto. Contratti che potranno sempre più essere individuali (invece che collettivi) e a tempo determinato.

Diminuisce anche il diritto allo sciopero, con nuove restrizioni (la durata massima di uno sciopero politico limitata a un giorno) e multe per i sindacati da un minimo di 10 000€ fino a 150 000€ per scioperi illegali (ora vige solo un massimo di 31 900€). E i lavoratori che partecipano a uno sciopero illegale possono essere multati per 200€.

Il diritto al sabbatico (vuorotteluvapa) verrà abolito. Anche il sussidio di disoccupazione viene ridotto, ci vorranno almeno 12 mesi di impiego (invece che 6) e dopo il secondo mese sarà progressivamente ridotto fino al 75% della somma originale.

Sussidi, scuola e tasse

La disoccupazione non è il solo sussidio che verrà ridotto o tagliato. In totale sono previsti 6 miliardi di euro di tagli alla spesa pubblica, con riduzioni del budget previsto per il sistema sociosanitario per 1,4 miliardi entro il 2027, e un totale di 3 miliardi entro il 2031.
I sussidi alla casa verranno completamente ristrutturati, con l’obiettivo di tagliare 350 milioni di euro, tra le misure previste la rimozione dei 300 euro mensili detraibili e incentivare gli studenti alla condivisione di appartamenti.
Il Työmarkkinatuki, un sussidio per chi è in cerca di lavoro, richiederà la conoscenza del finlandese o dello svedese per essere erogato.

I piani per la scuola sono più vaghi, con l’aggiunta di posti nelle università per affrontare la carenza di lavoratori specializzati, una promessa di fare una revisione dell’intero sistema della scuola dell’obbligo e una legge per ridurre l’uso di dispositivi mobili durante l’orario scolastico. E anche una rivalutazione del sistema di sussidi allo studio.

Per le tasse è previsto anche l’aumento dell’IVA al 14% di praticamente tutti i prodotti che beneficiano del 10%: libri e giornali, medicine, cinema, musei ed eventi culturali. Anche le tasse sul tabacco e sull’alcool verranno inasprite. 

Foto Valtioneuvosto

Riduzioni e investimenti

Ma non ci sono solo bastoni nel programma, questa Finlandia è anche premurosa e offre qualche carota.

Le imposte sui redditi verranno ridotte per un totale di 405 milioni di euro, riduzione di cui beneficeranno soprattutto i redditi medio-bassi. 

Un investimento di 3 miliardi in infrastrutture, con collegamenti ferroviari rapidi da Tampere e Turku.

Il tetto dei conti azionari sarà raddoppiato a 100 000€, e un conto titoli verrà regalato a ogni neonato come parte del famoso äitiyspakkaus. La proposta è di 300 euro di azioni di aziende nazionali che potranno essere incassate al compimento della maggiore età.

Si prevede anche un sistema di compensazione per il rincaro dei prezzi del carburante, con allo stesso tempo una progressiva crescita della percentuale obbligatoria di biocarburanti (jakeluvelvoite) dal 13,5% del 2024 al 22,5% del 2027.

L’organico delle forze dell’ordine crescerà di 700 unità, per un totale di 8.000 poliziotti, assunti anche per affrontare quella che è stata definta “l’emergenza delle gang”.

Per quanto ci siano menzioni di una “transizione ecologica”, dal programma di governo è scomparsa la data del 2035 come obiettivo per le emissioni zero.

Durante le trattative, uno dei molti contenziosi è stato sul vino negli scaffali dei supermercati. Al di fuori dei negozi del monopolio di Stato ora si possono comprare solo alcolici fino a 5,5% gradi (percentuale innalzata nel 2017 tra molte polemiche). La proposta sul tavolo era di alzare di il limite fino al 15%, ma una forte opposizione dei democristiani ha dato vita  a un compromesso e portato la gradazione alcolica massima all’8% (con un’opzione di alzarla di nuovo durante il mandato). 

Il cuoco Henri Alén ha riassunto in un tweet: “una serie di insipidi vini dolci e frizzanti sono in arrivo sugli scaffali dei supermercati. Questo è il compromesso più triste della storia”

Per chi aveva aspettative che il nuovo esecutivo potesse continuare a tenere alto il profilo internazionale della Finlandia (per quanto i media nazionali stiano facendo un timido tentativo), forse è meglio consolarsi con un cartone di Tavernello comprato all’Alepa sottocasa.

(Per tutte le foto utilizzate, siamo pronti a far fronte alle richieste di diritti)

Andrea Magni
Laurea in lingue orientali e un passato in editoria, ha venduto l'anima al digital marketing dopo essersi trasferito in Finlandia nel 2003. Ama scrivere e cucinare, ma non scrivere di cucina.