Dal 18 ottobre all’11 novembre la vetrina su strada di Garage Bentivoglio, nuovo progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a cura di Davide Trabucco, presenta per la prima volta un lavoro di un maestro del design internazionale: si tratta delle sedie Pirkka ideate da Ilmari Tapiovaara nel 1955.
I passanti di via del Borgo di San Pietro potranno osservare nella vetrina su strada – voluta dall’istituzione bolognese per condividere senza mediazioni alcuni pezzi della sua collezione – un oggetto che si impone in modo discreto, per la sua semplicità. Realizzata nel 1955, la Pirkka, sia nella versione sedia che sgabello, è assemblata senza l’utilizzo di chiodi, viti o colla, ma semplicemente a pressione.
Figura ancora poco nota in Italia, Ilmari Tapiovaara ha avuto da noi una modesta fortuna critica; nonostante abbia ricevuto tra il 1951 e il 1964 cinque Medaglie d’oro della Triennale di Milano, non gli è stata mai dedicata in Italia una pubblicazione monografica, solo qualche sporadica apparizione sulle riviste di settore, e questo ha reso il suo lavoro perlopiù sconosciuto al grande pubblico.
Nel 1957 ha curato l’allestimento del padiglione finlandese della Triennale di Milano, ma è con la sedia Wilhelmina 32, inserita tra gli arredi della Colonia ENEL di Giancarlo De Carlo (1963), e con la sedia modello 820, conosciuta con il nome di Tapiolina e realizzata con l’azienda Montina (1972), che arriva l’apice della sua fortuna professionale in Italia.
È proprio Tapiolina a riprendere l’elemento caratteristico delle Pirkka, ovvero una seduta disegnata a partire da due parti distinte. Altre sono le sedute realizzate con lo stesso principio nello stesso periodo – come lo sgabello di Jacob Müller per Wohnhilfe (1945) o il Clover di Marcel Gascoin (1950) – ma nessuna raggiunge l’eleganza della Pirkka, per la presenza di elementi di falegnameria in fase di montaggio. Pirkka è stata fonte di ispirazione anche per sedute realizzate in tempi più recenti, come la serie di mobili per bambini PUZZEL di IKEA, di Knut e Marianne Hagberg (1987), e quella che Ronan ed Erwan Bouroullec hanno realizzato per l’Università di Copenaghen con l’azienda Hay nel 2012.
Ilmari Tapiovaara (1914-1999) si laureò nel 1937 come architetto d’interni presso il Dipartimento di Design del Mobile della Scuola Centrale di Arti e Mestieri. Dopo la laurea, visitò la Fiera Mondiale di Parigi e durante il suo soggiorno gli fu offerto un lavoro come assistente presso l’ufficio di Le Corbusier, dove lavorò per sei mesi. Ben presto, dopo essere tornato in Finlandia, fu assunto dall’azienda Asko, la fabbrica di mobili più grande del Paese, dove lavorò come designer e direttore artistico per alcuni anni. Di tutti i materiali, il più caro a Tapiovaara fu il legno. Il designer ammirava i lavori di Alvar Aalto e intendeva portare avanti le idee di Aalto nel suo lavoro secondo i principi del funzionalismo e in termini di produzione industriale. Nei suoi progetti, Tapiovaara cercò sempre di creare ambienti a misura d’uomo, ben illuminati e confortevoli. I mobili creati da Tapiovaara facevano sempre parte di un insieme, con l’architettura come punto di partenza.
Insieme a decine di sedie e altri mobili, la maggior parte dei quali per luoghi pubblici, Tapiovaara creò a partire dagli anni ’40 gli interni di numerose banche, uffici, hotel e negozi. I suoi design più famosi includono la sedia Domus, la linea di mobili Pirkka, il tavolo TT40, lo sgabello Tale, il tavolo Trienna, e sia la sedia che la sedia a dondolo Mademoiselle. Tapiovaara fu anche insegnante presso il Dipartimento di Design d’Interni dell’Istituto di Arti Applicate e presso l’Università della Tecnologia di Helsinki. Egli cercò di riformare l’insegnamento avvalendosi di esempi internazionali, indirizzandosi verso un design industriale dei prodotti.
Ilmari Tapiovaara fu premiato con un totale di sei Medaglie d’Oro alla Triennale di Milano nelle edizioni del 1951, 1954, 1957, 1960 e 1964. Ricevette anche il Premio Good Design Award a Chicago nel 1951, la medaglia Pro Finlandia nel 1959, il Premio di Design dello Stato Finlandese nel 1971 e il Premio Furniture Prize della SIO Interior Architects’ Association of Finland nel 1990. (gn)
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