All’Ateneum di Helsinki è in corso fino al 1° febbraio 2026 la grande mostra “Gallen-Kallela, Klimt & Wien”, un evento che riunisce in un unico percorso le correnti artistiche del Nord e della Mitteleuropa tra Otto e Novecento. L’esposizione esplora i legami e i dialoghi tra il finlandese Akseli Gallen-Kallela e i protagonisti del modernismo viennese, da Gustav Klimt a Koloman Moser, offrendo una lettura nuova di un periodo cruciale per la nascita dell’arte moderna europea.

Agli inizi del XX secolo Vienna era un ribollire di idee, una capitale in fermento dove pittori, architetti e designer cercavano di rompere con il passato. Con la fondazione della Secessione Viennese nel 1897, sotto la guida di Gustav Klimt, nacque un movimento deciso a superare gli schemi accademici e a fondere arte e vita quotidiana. La pittura dialogava con l’architettura, il design con la moda: tutto doveva concorrere a creare un mondo nuovo, armonioso e moderno. In questo clima trovò terreno fertile anche Akseli Gallen-Kallela, che tra il 1895 e il 1908 trascorse lunghi periodi in vari paesi nell’Europa centrale, partecipando alle esposizioni secessioniste di Berlino e Vienna.

Pur mantenendo viva l’ispirazione del Kalevala, l’epopea nazionale finlandese, Gallen-Kallela aprì il proprio linguaggio a influenze internazionali e a un’estetica più astratta e simbolista.
La mostra, realizzata in collaborazione con il Belvedere Museum di Vienna e curata da Anu Utriainen insieme alla storica dell’arte Arnika Groenewald-Schmidt, è una delle più importanti della stagione finlandese. Per la prima volta, opere di Gustav Klimt vengono presentate al pubblico in Finlandia, accanto a lavori di artisti come Emilie Flöge, Broncia Koller-Pinell, Max Kurzweil, Elena Luksch-Makovsky, Edvard Munch, Egon Schiele, Ferdinand Hodler, Koloman Moser e Josef Hoffmann.
Il percorso espositivo non si limita alla pittura: accoglie anche fotografie, oggetti di design, gioielli e abiti, restituendo l’atmosfera di un’epoca in cui l’estetica si fondeva con la vita quotidiana. Particolare attenzione è riservata ai protagonisti della Wiener Werkstätte, l’associazione di artisti e artigiani che cercò di rendere accessibile la bellezza a tutti, secondo l’ideale di una “opera totale” (Gesamtkunstwerk).
Uno dei principi cardine della Secessione era l’uguaglianza tra le arti: pittura, architettura, artigianato e moda avevano lo stesso valore nella costruzione di un nuovo linguaggio. L’obiettivo era duplice: semplificare le forme e allo stesso tempo fondere le discipline in un’estetica moderna, democratica e universale. La mostra dell’Ateneum evidenzia come Gallen-Kallela abbia incarnato questo spirito, pur mantenendo la forza narrativa e simbolica della tradizione finlandese. Nei suoi lavori, la ricerca del mito si intreccia con la sperimentazione grafica e decorativa, segno di un artista capace di guardare oltre i confini geografici e culturali.
Un’intera sezione è dedicata alle donne artiste e designer della Secessione viennese, spesso escluse dalle istituzioni ufficiali ma centrali nel processo di rinnovamento.
Tra loro spicca Emilie Flöge, compagna di vita e musa di Klimt, che attraverso la moda contribuì a liberare il corpo femminile dai vincoli del corsetto. I suoi abiti, fluttuanti e innovativi, rappresentano un manifesto visivo della libertà e dell’indipendenza delle donne nella società moderna. La mostra ricostruisce anche l’ambiente creativo della Wiener Werkstätte, dove arte e artigianato si fondevano in un’estetica funzionale e raffinata, precorritrice del design contemporaneo.“Gallen-Kallela, Klimt & Wien” è molto più di un’esposizione: è un viaggio sensoriale nell’Europa che sognava di unire bellezza e progresso, natura e tecnica, arte e vita.

L’arte finlandese è in un momento di “grande fermento internazionale”, e la nuova mostra del Museo Ateneum ne è un esempio rilevante. Ad affermarlo è la direttrice dell’Ateneum, Anna-Maria von Bonsdorff, Il discorso della direttrice ha fatto da preludio a una panoramica più ampia sull’attività del museo, che sta vivendo un periodo di forte proiezione all’estero. La Von Bonsdorff ha citato l’imminente esposizione di Helene Schjerfbeck al Metropolitan Art Museum di New York a dicembre, e ricordato il successo della mostra itinerante sul Gotico moderno, nata all’Ateneum e ora aperta al Belvedere di Vienna.
L’Ateneum è aperto dal martedì al giovedì dalle 10 alle 20, il venerdì fino alle 18 e nei fine settimana fino alle 17 (chiuso il lunedì). Il biglietto intero costa 22 euro (ridotto 12 euro), con ingresso gratuito per i minori di 18 anni e per i titolari della Museum Card.