Il Turku Pride si è svolto oggi per la sesta volta nell’antica capitale finlandese. L’evento, favorito da una giornata estiva e soleggiata, ha attirato circa 2.500 persone. Certo ancora molti lontani dagli ottantamila del Pride di Helsinki che vi abbiamo raccontato a Giugno (qui) ma Amro El-Khatib, presidente dell’Associazione Turku Pride, ha subito espresso la sua soddisfazione sulla pagina Facebook dell’evento.
Lontano dalla caciara carnevalesca a cui siamo abituati nelle grandi città, senza carri e drag queen con molti centimetri di pelle esposta, il Pride di Turku si è svolto con una pacatezza finlandese dove gli eccessi erano attutiti da molti giovani e famiglie con accessori Rainbow.
Il corteo è iniziato alle 13 da Vahatori per terminare al parco Puolala, sulla collina di Turku, alle 14. Quest’anno Turku Pride ha avuto forti connotati politici e il tema principale è stato della “Autonomia” delle minoranze sessuali e di genere e una nuova legge promessa da Rinne a tutela dei trans.
“Non ci arrenderemo”, ha commentato la produttrice di Turku Pride del 2019 Minna Sumelius e continua: “Tuttavia, ciò non significa che non ci sia spazio per lo spirito del carnevale. Al festival c’era una forte rappresentazione di bambini e giovani. Sul palco sono saliti l’adolescente arcobaleno Mesi Kissaniitty e la quattordicenne drag queen Mania“. Sullo stesso palco si sono alternati per un paio d’ore anche i discorsi delle associazioni per i diritti LGBT, tra cui Seta, la principale associazione in Finlandia. Il Turku Pride culminerà questa sera al Bar Saaristo con il rapper di Turku, F e la cantautrice Ylva Haru.
Certo, Turku a confronto con Helsinki ha solamente un bar gay, il Suxes, e non può vantare l’unica sauna in Finlandia dedicata ai gay, ma ciò non significa che non rappresenti degnamente il movimento: Kaarina, a pochi chilometri dal centro, dà i natali a Touko Laaksonen (8 maggio 1920-19 novembre 1991), alias Tom of Finland.
Per chi ancora non lo conoscesse è l’artista visivo finlandese più riconosciuto a livello internazionale. Il suo lavoro omoerotico – e spudoratamente pornografico – è stato riconosciuto come influenza chiave per l’estetica della cultura sadomaso e della pornografia maschile gay.
Nel 2011 proprio a Turku, allora una delle capitali europee della cultura, si è celebrata l’occasione con la più grande retrospettiva di Tom of Finland mai vista nel paese, intitolata “Tom torna a casa!” (“Tom palaa kotiin!”). Sei anni dopo, Touko Laaksonen è stato uno dei temi ufficiali della celebrazione centenaria dell’indipendenza finlandese. Ma già nel 2014, l’ufficio postale finlandese pubblicò tre francobolli per celebrare l’artista di Turku. E sempre nel 2014, il produttore tessile Finlayson, che era stato acquistato da imprenditori con precedenti carriere nella pubblicità come lo stesso Laaksonen, mise in commercio una serie di borse, tessuti per cucina, bagno e camera da letto in collaborazione con la Fondazione Tom of Finland. Brand di caffè e vodka dedicati a Tom per celebrare il nuovo riscoperto eroe nazionale, fino al film biografico diretto da Dome Karukoski (di cui vi abbiamo già parlato qui) che fu presentato in anteprima nel 2017. Lo stesso anno è sempre a Turku il City Theatre ha ospitato la premiere del Tom of Finland e continuano tutt’oggi le discussioni sul dedicare una strada a Laaksonen nella sua città natale di Kaarina.
Come ultimo riconoscimento il Ministero degli Affari Esteri finlandese ha pubblicato un’emoji Tom of Finland tra le emoji nazionali che incapsulano le peculiarità della cultura finlandese. La decisione è stata motivata dal “contributo significativo dell’artista alla promozione dei diritti umani, sostenendo la tolleranza, il rispetto e la libertà” (This is Finland 2017). Naturalmente come ci fa notare la Professoressa Paasonen che si occupa di Media, Sessualità e Pornografia all’Università di Turku, Tom of Finland è si diventato un simbolo di “orgoglio finlandese”, come significante e agente per la giustizia sociale, o persino come icona nazionale che incapsula valori lodevoli, ma la parte pornografica predominante nella sua opera visuale è stata sempre più cancellata, se non addirittura ignorata. Tutto si rispecchia quindi nella giornata di oggi a Turku: celebriamo il Pride, ma senza eccessi. Siamo finlandesi.