I finlandesi sono notoriamente un popolo zelante (harras): in Finlandia praticare sport a livello amatoriale o coltivare hobby (harrastukset) ha poco a che fare con lo svago e l’intrattenimento ma è piuttosto un ineluttabile obbligo civico non dissimile dagli ardimenti ginnici nei sabati del Ventennio.
Ci sono corsi di qualsiasi genere per tutte le età e categorie della società, dal senioritanssi, il ballo destinato a persone in là negli anni al vauvajooga per raggiungere uno stato di trascendente beatitudine assieme al proprio neonato, fino ad attività collettive più di nicchia come preparare karjalanpiirakka che non sembrino suole di scarpe, cantare al karaoke versioni finlandesi delle canzoni di Memo Remigi o costruire casette per gli uccelli in un accattivante stile vernacolare.
Quando si incontra una persona che, dopo il lavoro, si dedica un giorno al saappaanheitto (disciplina sportiva consistente nel lanciare il più lontano possibile uno stivale), l’altro allo sgraffito su maiolica e, la domenica, non si lascia sfuggire il raduno del “Club Estimatori della Fiat Ritmo”, è facile trovare un argomento di conversazione e, se non c’è alcun harrastus in comune, si può sempre inventarne uno miscelando audacemente le reciproche passioni: il tango su ghiaccio (jäätango), il batik su bambole di panno lenci (huopanukkebatikki), lo spinning nella natura selvaggia (erämaakuntopyöräily) o l’equitazione ludica nelle biblioteche rionali (lähiökirjastokeppihevosratsastus). Quante dannate volte ci siamo sentiti dire che, al Nord, la gente si annoia … (m.g.)