A gennaio di quest’anno la neoeletta premier Sanna Marin, durante i festeggiamenti per il 120mo anniversario della fondazione del partito socialdemocratico finlandese, aveva accennato all’idea di accorciare la settimana lavorativa a 4 giorni o le giornate a 6 ore, un’opinione che aveva già espresso nel 2019 da parlamentare. La stampa internazionale (inclusi molti giornali italiani) aveva subito riportato la notizia, spesso distorcendola, facendo sembrare quella che era un’opinione personale come parte integrante del programma di governo.
Al tempo Sanna Marin era a capo del governo ma non del partito, la posizione era mantenuta dal premier uscente Antti Rinne. Le cose però sono cambiate questa settimana, quando si è svolto il congresso dello SDP. La premier è stata eletta all’unanimità come leader dello SDP, come da noi segnalato. Appena afferrato il timone, tenuto prudentemente al centro da Rinne, lo ha spinto subito a sinistra. Da ricordare che già appena eletta primo ministro aveva usato l’espressione toverit, “compagni”, che pochi suoi colleghi usano, ma che è un chiaro segnale sul suo orientamento all’interno del partito.
Uno dei punti del discorso di insediamento, in cui vengono delineate le linee guida del partito, è stata la riduzione dell’orario lavorativo a parità di stipendio: “dobbiamo creare una visione concreta, con passi concreti, su come la Finlandia possa procedere verso una riduzione dell’orario lavorativo e migliorare la qualità di vita dei lavoratori” ha dichiarato la Marin.
Le giornate lavorative più corte sarebbero in linea con il programma di governo che mira ad aumentare il livello di occupazione dall’attuale 73,7% al 75%. “La ricchezza generata dall’incremento della produttività deve essere distribuito anche tra i lavoratori ordinari, non solo tra gli imprenditori e gli investitori”, ha dichiarato la premier.
Sanna Marin non ha però esplicitamente citato le 6 ore perché poco prima del suo discorso l’assemblea aveva votato contro una proposta di un progetto pilota che avrebbe sperimentato la giornata lavorativa così ridotta, optando per un obiettivo più generico di riduzione dell’orario.
La strada per la realizzazione di questa idea è in ogni caso ancora all’inizio e decisamente in salita. Anche se lo SDP è al governo, è comunque parte di una coalizione complessa che include il Keskusta, partito che nel governo precedente si era mosso in direzione diametralmente opposta e aveva fatto di tutto per allungare l’orario lavorativo.
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