“Quando nasce un nuovo giornale è lecito domandarsi per quale motivo e per chi.” Così esordivamo vent’anni fa (era l’anno 2002) presentando questa pagina online a un pubblico di lettori molto ridotto rispetto ad oggi. Il pubblico degli inizi era soprattutto quello degli italiani in Finlandia (832 nel 2001 secondo l’Istat).
Nel nostro “Cari lettori” degli esordi, alla domanda “per quale motivo” si rispondeva semplicemente: perché oggi Italia e Finlandia fanno parte della Unione Europea, perché internet fornisce occasioni inedite di incontro, perché i giovani soprattutto hanno nei due Paesi idee e abitudini che non collidono più.
Alla domanda “per chi” la risposta era, allora: “per tutti quegli italiani, gli entusiasti, gli annoiati, gli annokiati, che qui si sono sistemati, o accampati, cercando uno spazio dove realizzare un progetto o una fantasia. Per quegli italiani che qui sono venuti a specializzarsi nel settore o a scrivere un romanzo o a pubblicare un libro sull’estetica musicale delle balene. Ma anche, e soprattutto, per i tanti finlandesi amici dell’Italia, che del nostro paese amano la lingua e le tradizioni. Uno spazio dove trovare informazioni, fare domande e cercare risposte, e dove raccontarci.”
Una certa ingenuità, non c’è dubbio. Ma anche la sensazione di fare qualcosa di nuovo: quanti siti, riviste, giornali, raccontavano la vita di una comunità di italiani all’estero sul web nell’anno 2002?
Tra cui anche un certo Raino Nikkola, una specie di arci-finnico con molti tic italiani, che periodicamente imperversava con note satiriche, interviste impossibili, capaci a volte di irritare anche qualche somma istituzione.
In effetti la Rondine, ed è una sua caratteristica da sempre, non è mai stata un sito istituzionale, pur collaborando per dare informazione di pubblica utilità alla comunità italiana. Non ha mai avuto dignità accademica, pur ospitando contributi di accademici italiani e finlandesi. Ma su quante riviste accademiche si è data regolare notizia di traduzioni di romanzi e poesie tra Italia e Finlandia? O si propongono regolarmente volumi per una possibile traduzione? Dove è stata segnalata la prima antologia di Montale in finlandese? Sono solo pochi esempi fra i tanti.
Con l’occasione, ringrazio sinceramente quanti hanno contribuito alla nascita di questo sito. Ci piace ricordare chi eravamo, nell’epoca dei pionieri. Prima di tutto Aras Jarjis, grafico e giornalista del quotidiano svedese Hufvudstadsbladet, che fornì la fondamentale consulenza tecnica e grafica, oltre alle vignette che per una decina d’anni ne hanno accompagnato gli articoli, e ne hanno reso piacevole la ricezione. Fondamentali i contributi di Dario Martinelli (semiotico, quello dell’estetica delle balene), Alessandro Maccari (allora ricercatore e poi manager della Nokia), e poi Alessandro Buoni, Barbara Raffaelli, Stefania Fortino, Elena Camilletti, insieme a collaboratori più occasionali, tanti.
Poi quella della seconda generazione, che comincia nel 2005, abbandonando il vecchio formato per passare a uno nuovo sotto la guida esperta e paziente di Stefano Alberico, in arte Cipo. L’ultima versione, dell’anno 2017, è quella che attualmente ci ospita. Ottimamente concepita e seguita da Andrea Magni, condirettore della Rondine, e sostenuta da un gruppo di redazione formato da Giacomo Bottà, Marcello Ganassini, Antonio Parente, il corrispondente da Roma e dalla Lapponia Gianfranco Nitti, con forti debiti verso collaboratori più o meno regolari ma validissimi come Anna Maria Follis, Alessandro Maccari, Danila Calabrese, Marco Tosi, il fotografo Franco Figari e, last but not least, Viola Parente-Čapková, cui dobbiamo gran parte della nostra linea letteraria.
In qualche modo si va avanti, con vent’anni di più, ma con collaboratori più giovani, interessati a fare soprattutto informazione, nei limiti dei mezzi a disposizione. Non c’è più una Finlandia da scoprire o da rivelare a nessuno, ottimi siti e blog con interessi simili sono nati ovunque. Ma se recentemente i media italiani (giornali e televisioni) ci hanno cercato, per parlare di pandemia e del conflitto con la Russia, vuol dire che a qualcosa serviamo.
Nel 2002 chiudevamo la presentazione spiegando perché il nome della testata: perché una rondine vive “volando alto o basso, secondo l’aria che tira. Una rondine non fa primavera? Fa notizia.”
Ripubblichiamo anche qualche articolo d’antan, a cominciare da un pezzo del 2003 che si intitola “20 buone ragioni per vivere in Finlandia“. Sarà utile per riflettere su come eravamo, su come vedevamo allora la Finlandia. E per valutare quante di quelle buone ragioni sono ancora valide: vedete voi lettori.
(Nel titolo, copertina di un’unica antologia cartacea della rivista dei primi anni. Nella foto, la soprano Corinna Mologni, interprete della “Rondine” di Puccini all’Opera di Helsinki, la prima ad essere intervistata)