Scomparso Yrjö Kukkapuro, l’inventore di “Karuselli”

Un grande designer e arredatore

Il 6 febbraio scorso è scomparso Yrjö Kukkapuro, architetto d’interni e designer tra i più innovativi di Finlandia. Nato nel 1933 nella regione di Viipuri, capitale culturale della Carelia oggi russa, terminati gli studi a Helsinki, nel 1964 incontrò un sucesso immediato e destinato a lasciare il segno con la sedia girevole Karuselli: basamento a quadrifoglio in polimeri e fibra di vetro in lamina, meccanismi in acciaio e seduta in cuoio. La freschezza e giocosità dell’oggetto è suggellata dal nome che, secondo la leggenda, avrebbe inventato la figlia settenne Isa vedendo il padre alle prese con uno dei prototipi: “hai fatto proprio un carosello!”

Il primo pezzo fu mostrato al mobiliere Gunnar Haimi che, in negozio, non nascose le sue perplessità ma era destino che diventasse un classico del design moderno perché, in quel momento, entrò un uomo d’affari che, dopo avere provato la sedia, la comprò all’istante (tra i successivi acquirenti c’era anche il presidente Urho Kekkonen che custodì gelosamente un esemplare nella residenza di Tamminiemi). Presentata l’anno dopo alla fiera del mobile di Colonia, la sedia entrò in produzione vendendo migliaia di pezzi prima che la crisi del petrolio non facesse salire alle stelle i prezzi della plastica. Negli anni ’80 la produzione passò dalla Haimi Oy alla Avarte Group Oy che riuscì a tenere l’articolo sul mercato globale fino al fallimento della società e, attualmente, l’oggetto è prodotto e distribuito da Artek.

Il giovane architetto nel 1960 (wikipedia).

Tra le altre opere di Kukkapuro citiamo il complesso poltrone-divano Ateljee (1963), una misurata sintassi tra metallo e cuoio e un’eleganza debitrice del modernismo tedesco, e la serie di mobili Experiment (1982) la cui sedia dal gusto postmoderno, una sintesi del talento dell’autore nel fare dell’incontro tra linea ed ergonomia un matrimonio duraturo, è recentemente tornata in produzione.

Kukkapuro ha insegnato disegno industriale all’Università di Helsinki tra il 1974 e il 1980 e, tra il ’78 e ’80, è stato rettore della facoltà. Le sue opere sono esposte al Museum of Modern Art di New York e al Victoria and Albert Museum di Londra.

Come nella più celebre coppia dell’architettura e del design finlandese, Alvar Aalto e Aino Marsio, anche Kukkapuro collaborò fruttuosamente con la moglie Irmeli Salminen, grafica e designer, sposata nel 1956 e rimasta al suo fianco nella celebre dimora-atelier presso Kauniainen (la grande palpebra di cemento è opera dell’amico Eero Paloheimo) fino alla sua morte, due anni prima del marito.

Courtesy Artek

Annunciando la scomparsa del progettista, la figlia Isa Kukkapuro-Enbom, anch’ella designer (ha lavorato al rilancio della sedia Experiment) ha dichiarato che il padre, fino ai suoi ultimi giorni, lavorava al progetto di una nuova sedia, “la più minimalista della sua carriera”, oggetto che, purtroppo, non vedrà la luce. Anche l’epilogo sembra un richiamo a una delle frasi più citate del designer: ”non c’è niente di che nel risultato. Ciò che interessa è il processo”.

Foto del titolo: courtesy Artek.

Marcello Ganassini
Marcello Ganassini, ugrofinnista, traduttore di letteratura finlandese ed autore della moderna edizione filologica del "Kalevala". Responsabile per la letteratura finlandese della casa editrice Vocifuoriscena.