La morte di Papa Francesco è stata seguita da manifestazioni di cordoglio nel mondo finlandese, con accenti diversi. In un lungo articolo comparso su Helsingin Sanomat, si mette in discussione la portata innovativa del suo pontificato. “Papa Francesco è stato interpretato come un riformatore della Chiesa, ma non lo è stato. Non ha cambiato la dottrina. Ad esempio, non ha approvato il matrimonio o la benedizione della Chiesa per coppie dello stesso sesso. ‘L’omosessualità non è un crimine. Ma è un peccato’, ha detto nel 2019. Papa Francesco ha aperto alcuni incarichi nel mondo della Chiesa alle donne, ma si è opposto al sacerdozio femminile, all’aborto e all’eutanasia.”
Interessanti sono le dichiarazioni dei politici di quasi tutto l’arco parlamentare. In un paese a larghissima maggioranza protestante, spicca la figura di un cattolico ex ministro degli Esteri, noto soprattutto come ex segretario politico dei Perussuomalaiset. Timo Soini si dichiara addolorato per la morte del Papa.

E sul suo blog scrive: “Provo tristezza, ma anche gioia, perché Lei è arrivato. In tutto e per tutto ha tenuto la rotta della fede della Santa Chiesa cattolica, senza dimenticare l’umanità. Ho avuto il privilegio di incontrarla una volta. Il ricordo di quell’incontro è gioioso come la foto scattata in quel momento. Buon viaggio verso la casa del Padre.”
A Iltalehti racconta di aver incontrato Papa Francesco nel febbraio 2019, quando era ministro degli Esteri.
“Ci abbiamo messo poco per trovarci sulla stessa lunghezza d’onda. Non voleva che le persone facessero l’inchino, si inginocchiassero o gli baciassero l’anello. Ho seguito le istruzioni e non l’ho fatto. È stato un momento caldo e piacevole”, ricorda Soini, uno dei vertici della sua intera carriera politica.
Soini ha detto che Papa Francesco ha svolto un lavoro prezioso per i perseguitati e gli indigenti, tra gli altri. “Molti nel mondo protestante non capiscono che il Papa non cambierà mai i precetti fondamentali della Chiesa in materia di aborto, ad esempio. Non è il caso di aspettarselo, e per me è fonte di gioia ed esultanza”, ha dichiarato Soini.
Il Presidente della Repubblica Alexander Stubb ha scritto sulla sua pagina di X che oggi tutto il mondo è in lutto per questa morte. “Papa Francesco sarà ricordato per il suo lavoro con i poveri e come difensore delle persone socialmente svantaggiate. Il suo lascito è un Conforto per quanti oggi lo piangono.”

Anche il Primo Ministro Petteri Orpo e il Ministro degli Esteri Elina Valtonen hanno inviato le loro condoglianze ai cattolici di tutto il mondo. “Sono addolorato per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Ho avuto l’onore di incontrare Papa Francesco nel 2019 e invio le mie condoglianze alla Santa Sede e a tutti i cattolici del mondo”, così Orpo su X.
Elina Valtonen ha scritto: “Le mie più sentite condoglianze a tutti i cattolici del mondo per la scomparsa di Papa Francesco. Le sue speranze di pace e giustizia sono più importanti che mai”.
L’ex ministro degli Esteri Pekka Haavisto racconta sempre su X di essere rimasto impressionato dal comportamento e dallo stile di vita modesto di Papa Francesco. Haavisto aveva incontrato il Papa nell’estate del 2021 mentre era ministro degli Esteri. “Mi è rimasto il ricordo di un Papa che è stato toccato dalla guerra e dai bisogni umani, e che ha sempre cercato di lavorare per la pace e il perdono.”
Pia Kauma, deputata del Partito di Coalizione Nazionale e presidente dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE, ha detto che l’incontro con Papa Francesco lo scorso novembre l’ha colpita in modo indelebile. “Ha esortato me e la nostra organizzazione a continuare il nostro lavoro e a non perdere mai la speranza nel promuovere il dialogo tra le parti in guerra”, ha dichiarato su X.

Fuori dal mondo politico, è di un certo interesse l’intervista rilasciata da Elisa Aaltola, nota filosofa ambientalista, sorella del politico conservatore Mika Aaltola. Sulle pagine di Threads la Aaltola ha fatto alcune dichiarazioni molto nette sull’incontro tra J.D. Vance e il Pontefice avvenuto solo un giorno prima della sua morte.
“Un incontro che non ha giovato a nessuno. Vance e il Papa avevano già discusso in passato, tra le altre cose, di immigrazione, e anche questa volta hanno trattato argomenti difficili. Per un anziano stanco, l’incontro con Vance deve essere stato stressante… È un po’ egoistico recarsi da un vecchio decrepito per celebrare Trump”.
Iltalehti ha chiesto ad Aaltola se pensa davvero che Vance abbia contribuito in qualche modo alla morte di Papa Francesco. E la filosofa ha spiegato il senso della sua affermazione: “Io stesso ho un padre molto fragile e anziano che ha quasi la stessa età del Papa, 85 anni. Quando è stato in ospedale, ha dovuto evitare ogni sforzo. Chiunque abbia un genitore o un nonno anziano sa che quando la fine della vita sia molto vicina, non si stressa una persona del genere. Vanno lasciati in assoluta tranquiliità. Mi chiedo davvero come Vance abbia pensato che fosse una buona idea andare a parlare con un Papa in condizioni così precarie. Per non dire che hanno avuto le loro divergenze: negli ultimi mesi hanno avuto, ad esempio, un dibattito sull’immigrazione, che deve essere stato particolarmente stressante per il Papa.”
Iltalehti ha poi chiesto ad Aaltola se non ritiene che il Papa avesse libertà di scegliere le persone da incontrare. La risposta è stata netta: “Quando il vice della più ricca e potente macchina da guerra del mondo vuole incontrarti, deve essere difficile rifiutare”.

L’intervistatrice alla fine le ha anche chiesto se la scelta di definire il Papa un “vecchio decrepito” non si debba considerare un’espressione irrispettosa. La risposta è stata in parte un aggiustamento di tiro: “Intendevo dire che era in condizioni di fragilità. Era già stato vicino alla morte e solo da poco aveva interrotto le terapie intensive.”
Alla fine dell’intervista, Elisa Aaltola si dice profondamente rattristata dalla scomparsa del Pontefice e di avere riflettuto alle conseguenze. “Ho pensato che ora siamo a una specie di bivio”, dice Aaltola. “Personalmente ritengo che J.D. Vance rappresenti un’epoca più buia, un’epoca di populismo e di ascesa di fenomeni politici pericolosi come l’autoritarismo. Il Papa, invece, ha rappresentato valori progressisti e ha cercato, pur dentro un’istituzione molto conservatrice, di fare in modo che la dignità umana e, soprattutto, la natura e gli animali siano più valorizzati”.
La filosofa si augura che molte persone prestino attenzione alle questioni di cui ha parlato il Papa, e cita una serie di discorsi di Francesco su questioni come la guerra in Ucraina, gli attacchi a Gaza, la crisi climatica. Per esempio, dice di essersi imbattuta di recente nell’enciclica Laudato si’ del 2015. “In essa si sostiene, tra l’altro, che la crudeltà verso qualsiasi creatura è contraria alla dignità umana. Sottolinea quanto sia meravigliosa la natura sul pianeta Terra e come abbiamo dimenticato di essere sorelle e fratelli con il resto della natura. – Non sono una persona religiosa, ma devo dire che questo scritto è molto bello.”
(Le foto usate sono tutte tratte da wikipedia)